Claudio Ricci è il nuovo sindaco di San Giorgio del Sannio con il 61,94% e 3.914 voti.
Distanziati di molto ci sono Giovino Carpenella con 1.281 voti ed il 20,27% e Maurizio Genito con 1.123 voti ed il 17,77%
Io ho preso 38 voti personali.
Il popolo è sovrano e non è una frase fatta è IL FATTO.
Dall'urna sono usciti i voti ed i numeri.
Ora non dobbiamo nasconderci dietro un dito: la gente, col proprio voto, libero o no che sia, ha voluto questo e questo si terrà per i prossimi 5 anni.
Ora si deve guardare avanti con la consapevolezza dei fatti, guardare agli errori commessi, e sono tanti, e predisporsi a continuare sulla propria strada.
La mia strada è quella della COERENZA innanzitutto...la lotta alla mala politica e alla mala amministrazione, la ricerca di trasparenza amministrativa e di rispetto delle leggi, le leggi che valgono per tutti, sono e saranno sempre al primo posto nella mia vita, personale e associativa.
Riflessioni, pensieri e, perchè no, anche un pò di campagna elettorale di una donna che ha accettato la sfida del cambiamento - Elvira Santaniello candidata al Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio per la Lista Civica Nuova San Giorgio
lunedì 16 maggio 2011
domenica 15 maggio 2011
La rivolta morale contro la paura, la vergogna e la stupidità
Ai miei amici e concittadini sangiorgesi voglio proporre una lettura che trovo davvero significativa: si tratta di un articolo stupendo di Giuseppe Fava, giornalista siciliano ucciso dalla mafia nel 1984, articolo apparso sulla rivista «I Siciliani» nel febbraio del 1983...
tutto da meditare....
tutto da meditare....
Io voglio raccontarvi una storia vera. Un assessore dei passati governi regionali, sicuramente galantuomo e, però non temerario, e perciò quasi sempre tremebondo, talvolta persino inerte nella sua attività di governo, mi confessava la sua intenzione di ritirarsi dalla vita pubblica.Era disfatto dalla paura, anzi da diverse paure che si sovrapponevano l’una all’altra. Paura - da un giorno all’altro - di essere coinvolto in un clamoroso caso di corruzione per una firma distratta. Paura di prendere alcune pistolettate sulla fronte come il povero Mattarella. Paura di fare, di operare politicamente, di prendere iniziative, di effettuare le scelte. E così tremebondo, mi prendeva sottobraccio per spiegarmi meglio: «Sai perché hanno ammazzato Mattarella? Perché era onesto. C’erano mille miliardi da spendere per il risanamento di Palermo. C’era un dilemma, assegnare i giganteschi appalti ai soliti gruppi di potere, che avrebbero divorato almeno metà di quei mille miliardi, oppure per la prima volta nella storia della Sicilia spendere quei soldi veramente per il popolo palermitano. Scelse questa seconda ipotesi. Ma gli altri dettero cinquanta milioni a un anonimo lazzarone, e gli fecero piantare tre proiettili in testa mentre andava alla messa. L’assessore mi trascinava sottobraccio in un angolo ancora più remoto abbassando la voce con un sorriso da moribondo. Tremava come se avesse la febbre. Sussurrava: hanno legalizzato la corruzione! Tu devi prendere un contributo, perché ti spetta, perché ne hai diritto? E chi te lo nega? Però non te lo danno, una volta manca la carta, unavolta undocumento, un’altra volta bisogna rifare la domanda in carta bollata. Alla fine arriva un misterioso suggerimento, o meglio il malcapitato ha una illuminazione: una garbata percentuale sul contributo a chi ha la grazia di scoprire la pratica, toh, guarda dov’era! e portarla sul tavolo competente per le ultime firme. L’assessore cominciò a fare curiosi gesti nell’aria, come se indicasse tutte le direzioni, e contemporaneamente raccogliesse invisibili cose da tutte le parti, denaro, applausi, strizzated’occhio, sorrisi, revolverate, voti, carezze femminili: l’assessore è un uomo quasi maestoso nella corporatura e lento nel gesto e nella parola e tuttavia compiva quella pantomima con una straordinaria levità talché era chiaro che questa corruzione e violenza erano dunque in Sicilia, in ogni apparato, struttura, ufficio, meccanismo. Alla fine l’assessore si colpì dolcemente con l’indice alla tempia e disse: ho qui tante cose fantastiche da fare per la Sicilia e i siciliani, ma per farle debbo accettare che per lo meno il trenta per cento della spesa sia preda dei corrotti e debbo anche saper scegliere esattamente chi sono costoro, non commettere sbagli o sgarri, altrimenti una bella mattina me ne vado a messa con moglie e figli, col mio bell’abito doppiopetto, riverito dai passanti e un giovanotto mi si para dinnanzi: «Onorevole assessore» e io faccio un sorriso benevolo verso lo sconosciuto cittadino «bravo giovane che vuoi?» e quello mi spara tre proiettili in mezzo agli occhi. Eravamo sempre più in mezzo ad una grande folla e l’assessore là, con sorrisi sempre più rabbiosi, finché la gente lo prese in mezzo e lo rapì, ed egli disse qualcosa di stentoreo col pugno levato in alto e ci fu un applauso. Nell’ultimo barlume di sguardo che riuscii a percepire vidi disperazione. Quell’uomo impaurito e felicemi parve il trionfo del nostro fallimento. (Per sua fortuna lo trombarono: è ridiventato un cittadino amabile, sereno, sorridente e inutile). I limiti della tragedia siciliana sono precisi. Viviamo in una terra potenzialmente riccacome nessun’altra poiché haminiere, terra fertilissima, una posizione storica e geografica al centro di tutte le civiltà e di tutte le rotte commerciali, bellezze della natura incomparabili, e talento umano, cioè fantasia, pazienza, sopportazione al dolore, coraggio. Etuttavia da centinaia di anni siamo colpiti e feriti, siamo sempre più poveri, sempre più lontani dall’Europa, vittime di tutte le violenze.Datrent’anni abbiamol’autonomia regionale, una macchina costituzionale per risolvere la nostra tragedia di popolo, risolvere i nostri problemi sociali. Siamo invece immobili, quasi putrefatti dentro i nostri problemi; l’Europa, cioè il livello di civiltà europea si allontana sempre di più. Nella realtà non poteva essere altrimenti: i siciliani hanno espresso una classe politica di gran lunga inferiore alle loro capacità umane e alle necessità storiche. Amico mio, chissà quante volte tu hai dato il tuo voto, ad un uomo politico così, cioè corrotto, ignorante e stupido, sol perché una volta insediato al posto di potere egli ti poteva garantire una raccomandazione, la promozione ad un concorso, l’assunzione di un tuo parente, una licenza edilizia di sgarro. Così facendo tu emilioni di altri cittadini italiani avete riempito i parlamenti e le assemblee regionali e comunali degli uomini peggiori, spiritualmente più laidi, più disponibili alla truffa civile, più dannosi alla società. Di tutto quello che accade oggi in questa nazione, la prima emaggiore colpa è tua. Non ti lamentare perciò se il generale comandante della guardia di finanza si fotte duemila miliardi di denaro pubblico, e i massimi finanzieri e ministri, editori, giornalisti, persino il comandante in capo delle forze armate, per avidità di carriera e di lucro, si fanno incastrare da un lazzarone comeGelli in una specie di congiura per impadronirsi delle strade d’Italia, e a Napoli la camorra ha sostituito lo Stato nella pubblica amministrazione. Non ti lagnare amico mio se tutto questo accade, non ne hai il diritto. Il primo lazzarone sei tu e la storia ti paga per quello chemerita la tuamaniera di concepire la politica e quindi la tua stessa dignità! Solo che ora non hai piùmolto tempo. Lo vedi tu stesso quello che ci circonda e assedia: amministratori che divorano, terroristi che avanzano menando strage, l’inflazione che ogni giorno ti rende sempre piùmiserabile, finanzieri che portano il denaro all’estero ed ogni giorno rendono questa tuamiseria più infame, logge segrete come immense piovre in tutti i vertici dello Stato, mafiosi praticamente padroni anche della tua sedia di lavoro, Fanfani che torna capo del governo e punta al Quirinale! La necessità di una rivoltamorale, cioè di trasformare la Sicilia e l’Italia, è diventata una necessità per sopravvivere. Io allora non ti dico per quale partito votare, perché penso che tu abbia avuto almeno la lucidità per fare una tua scelta ideale. Ti dico solo, all’interno di questo partito al quale affidi la tua coscienza di cittadino, di scegliere uomini intelligenti, soprattutto uomini onesti. E se hai coraggio e passione stai tu dentro quel partito a lottare. So quanto sia difficile, poichémanigoldi e ruffiani sono riusciti finora ad emarginare o eliminare gli intelligenti e gli onesti. Ma bisogna tentare, disperatamente, quotidianamente lottare e sperare. Altrimenti ignoranti, ladri e imbecilli ti affonderanno definitivamente nella merda!
sabato 14 maggio 2011
Il video dell'incontro pubblico di Nuova San Giorgio in Contrada Cesine
a partire dal minuto 15, il mio intervento
Il mio intervento che ha infiammato la piazza durante il comizio di chiusura della campagna elettorale di Nuova San Giorgio
Care amiche e cari amici, permettetemi prima di ogni altra riflessione, di ringraziarvi della vostra presenza numerosa qui questa sera.
Voglio ringraziare singolarmente ognuno di voi, perché con la sola vostra presenza qui non solo mi date e ci date una grande dimostrazione di stima e di sostegno ma ci date la possibilità di dimostrare sul campo e coi fatti, coi fatti veri, la veridicità di una delle mie convinzioni più importanti ovvero che non è il 99% della gente omologata al pensiero distorto del malaffare politico e amministrativo che cambierà San Giorgio del Sannio ma quell’1 % che cambia la propria vita e ne dà testimonianza.
Noi tutti quanti stasera siamo la testimonianza vera, siamo la prova provata di una San Giorgio che vuole cambiare e che sta cambiando, di una San Giorgio che ha un sogno, che sta lottando in prima persona per concretizzarlo e che questo sogno lo sta realizzando: e il sogno è il cambiamento e il cambiamento ha come condicio sine qua non, come prerequisito per la sua realizzazione il MANDARE DEFINITIVAMENTE A CASA QUESTA BANDA DI MASNADIERI, ASSERVITI AL BARONE DI TURNO che da più di 20 anni ci tormentano con una visione distorta della politica amministrativa, ci tormentano con le loro promesse che rimangono costantemente irrealizzate, ci tormentano con le loro bugie, menzogne e falsità.
Una fra tutte: il sindaco uscente Giorgio Nardone ieri sera in piazza Risorgimento era talmente in preda ad un furore promozionale per la sua amministrazione uscente che ha dichiarato ad alta voce che il Comune ha un attivo di oltre 800.000 euro…ebbene, questa cifra, molto sostenuta devo dire, è da molto tempo, da mesi, un po’ nelle orecchie di tutti qui a San Giorgio, questi 800.000 euro rimbalzano da mesi sulle bocche del gossip sangiorgese e nessuno sa da dove vengono e, soprattutto dove vadano…allora io mi chiedo, e credo che la mia domanda sia legittima, ma questi soldi, se sono soldi che derivano dal bilancio attivo del comune, perché non sono stati reinvestiti per opere a favore della comunità e sono invece rimaste a dormire in una banca?
Se questi signori non sono nemmeno capaci di gestire un utile, ma cosa ci stanno a fare sul Comune, ci stanno solo per fare danni ai cittadini?
Noi cittadini sangiorgesi non li vogliamo e per questo li stiamo mandando a casa, e mandandoli a casa adesso facciamo loro pure un favore, perché magari gli evitiamo che, come è successo l’altro ieri a Montesarchio, possa accadere che venga qualcun altro a prenderli per portarli in un’altra casa che non è certo la Casa Comunale!!!
Insisto su questo concetto, consentitemelo, perché sono certa che tutti insieme torneremo già domani a vivere da uomini liberi perché la nostra rivoluzione culturale oggi si sta già realizzando.
Voi e noi abbiamo iniziato un cammino che ci vede uniti negli intenti sociali, amministrativi, culturali e gestionali un cammino le cui parole di riferimento sono: PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA, LEGALITA’, BENE COMUNE.
E queste parole chiave, amici miei, PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA, LEGALITA’, BENE COMUNE, non hanno colore politico, si inseriscono in quei valori umani e sociali che fanno parte dell’Umanità. E l’Umanità non è soggetta a spartizioni di potere politico. L’Umanità è un patrimonio di tutti, accessibile a tutti, prerogativa di tutti, purché ciascuno se ne senta responsabile, fortemente responsabile. Responsabile di essere Uomo o Donna: il sesso non conta, conta la dignità che è insita nell’essere “umano”.
L’amministrazione di un comune non deve essere una coalizione partitica, anche se - è chiaro - ognuno ha la sua ideologia politica. Il bene comune non è prerogativa di un partito, anche se - è chiaro - ciascuno è tentato di far prevalere la propria ideologia politica. Ma il bene comune è al di sopra delle varie ideologie. Casomai, se un’amministrazione è composta da diversi partiti, ciascuno dovrebbe far prevalere il meglio della sua ideologia, al servizio del bene comune ed è quello che noi stiamo facendo e facciamo.
Lasciamo da parte i partiti e teniamoci stretti intorno all’unico comune denominatore che è l’Uomo inteso nel suo essere. Qui risiede il bene comune.
Siamo al traguardo, come fece Abebe Bikila alle olimpiadi di Roma nel 1960 togliamoci le scarpe e corriamo liberi gli ultimi metri che ci separano dal traguardo.Votando e facendo votare convintamene la lista civica Nuova San Giorgio con Giovino Carpenella Sindaco.
Voglio ringraziare singolarmente ognuno di voi, perché con la sola vostra presenza qui non solo mi date e ci date una grande dimostrazione di stima e di sostegno ma ci date la possibilità di dimostrare sul campo e coi fatti, coi fatti veri, la veridicità di una delle mie convinzioni più importanti ovvero che non è il 99% della gente omologata al pensiero distorto del malaffare politico e amministrativo che cambierà San Giorgio del Sannio ma quell’1 % che cambia la propria vita e ne dà testimonianza.
Noi tutti quanti stasera siamo la testimonianza vera, siamo la prova provata di una San Giorgio che vuole cambiare e che sta cambiando, di una San Giorgio che ha un sogno, che sta lottando in prima persona per concretizzarlo e che questo sogno lo sta realizzando: e il sogno è il cambiamento e il cambiamento ha come condicio sine qua non, come prerequisito per la sua realizzazione il MANDARE DEFINITIVAMENTE A CASA QUESTA BANDA DI MASNADIERI, ASSERVITI AL BARONE DI TURNO che da più di 20 anni ci tormentano con una visione distorta della politica amministrativa, ci tormentano con le loro promesse che rimangono costantemente irrealizzate, ci tormentano con le loro bugie, menzogne e falsità.
Una fra tutte: il sindaco uscente Giorgio Nardone ieri sera in piazza Risorgimento era talmente in preda ad un furore promozionale per la sua amministrazione uscente che ha dichiarato ad alta voce che il Comune ha un attivo di oltre 800.000 euro…ebbene, questa cifra, molto sostenuta devo dire, è da molto tempo, da mesi, un po’ nelle orecchie di tutti qui a San Giorgio, questi 800.000 euro rimbalzano da mesi sulle bocche del gossip sangiorgese e nessuno sa da dove vengono e, soprattutto dove vadano…allora io mi chiedo, e credo che la mia domanda sia legittima, ma questi soldi, se sono soldi che derivano dal bilancio attivo del comune, perché non sono stati reinvestiti per opere a favore della comunità e sono invece rimaste a dormire in una banca?
Se questi signori non sono nemmeno capaci di gestire un utile, ma cosa ci stanno a fare sul Comune, ci stanno solo per fare danni ai cittadini?
Noi cittadini sangiorgesi non li vogliamo e per questo li stiamo mandando a casa, e mandandoli a casa adesso facciamo loro pure un favore, perché magari gli evitiamo che, come è successo l’altro ieri a Montesarchio, possa accadere che venga qualcun altro a prenderli per portarli in un’altra casa che non è certo la Casa Comunale!!!
Insisto su questo concetto, consentitemelo, perché sono certa che tutti insieme torneremo già domani a vivere da uomini liberi perché la nostra rivoluzione culturale oggi si sta già realizzando.
Voi e noi abbiamo iniziato un cammino che ci vede uniti negli intenti sociali, amministrativi, culturali e gestionali un cammino le cui parole di riferimento sono: PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA, LEGALITA’, BENE COMUNE.
E queste parole chiave, amici miei, PARTECIPAZIONE, TRASPARENZA, LEGALITA’, BENE COMUNE, non hanno colore politico, si inseriscono in quei valori umani e sociali che fanno parte dell’Umanità. E l’Umanità non è soggetta a spartizioni di potere politico. L’Umanità è un patrimonio di tutti, accessibile a tutti, prerogativa di tutti, purché ciascuno se ne senta responsabile, fortemente responsabile. Responsabile di essere Uomo o Donna: il sesso non conta, conta la dignità che è insita nell’essere “umano”.
L’amministrazione di un comune non deve essere una coalizione partitica, anche se - è chiaro - ognuno ha la sua ideologia politica. Il bene comune non è prerogativa di un partito, anche se - è chiaro - ciascuno è tentato di far prevalere la propria ideologia politica. Ma il bene comune è al di sopra delle varie ideologie. Casomai, se un’amministrazione è composta da diversi partiti, ciascuno dovrebbe far prevalere il meglio della sua ideologia, al servizio del bene comune ed è quello che noi stiamo facendo e facciamo.
Lasciamo da parte i partiti e teniamoci stretti intorno all’unico comune denominatore che è l’Uomo inteso nel suo essere. Qui risiede il bene comune.
Siamo al traguardo, come fece Abebe Bikila alle olimpiadi di Roma nel 1960 togliamoci le scarpe e corriamo liberi gli ultimi metri che ci separano dal traguardo.Votando e facendo votare convintamene la lista civica Nuova San Giorgio con Giovino Carpenella Sindaco.
giovedì 12 maggio 2011
Il mio intervento all'incontro pubblico con gli abitanti di Contrada Cesine
In questo quartiere che negli ultimi anni è stato STUPRATO, VIOLENTATO, TORTURATO, MALTRATTATO sotto tutti i punti di vista e soprattutto è stato abbandonato a se stesso e alle sue disgrazie, non riesco, in tutto cuore, a parlare di programmi…
In questo quartiere che è il segno evidente e la dimostrazione vivente degli interessi personali di alcuni che vanno a totale danno del bene della comunità, il mio invito è uno solo:
LIBERIAMOCI UNA VOLTA E PER SEMPRE DI CHI CI STA PORTANDO ALL’INVOLUZIONE PIU’ TOTALE !
E’ il momento amici miei, di affrancarci tutti insieme dalla cappa di omertà e paura che la combriccola del candidato Ricci e del suo sponsor Mario Pepe artatamente hanno creato, una cappa che pesa come un macigno, una cappa che loro stessi ci mettono sulla testa come se fosse la lama di una ghigliottina ogni volta che bussano alle vostre porte ed entrano nelle vostre case, senza alcun rispetto e usando metodi al limite della legalità.
Pressioni di ogni tipo esercitate con BUGIE,VELATE MINACCE e creando nei cittadini, soprattutto nei più anziani, confusione e disinformazione.
Eppure vorrei sapere con quale faccia vengono qua a fare i giri porta a porta se sono proprio loro quelli che questo quartiere se lo sono girato e rigirato come un calzino venendo incontro solo alle necessita loro e dei loro compari: strade corredate da rete fognaria, illuminazione pubblica, asfaltate e con tanto di targa col nome (frutto della finanza creativa del sindaco Nardone) da una parte e dall'altra, invece, strade senza illuminazione pubblica, senza nome e assolutamente non curate e addirittura in qualche caso nemmeno risultanti dal catasto!
Se sono proprio loro i repsonsabili di scempi come ad es.l'incendio del capannone di Barletta di cui ancora non ci è dato sapere se e quanti rifiuti tossici ha lasciato e lascia sul territorio e soprattutto non ci è dato di sapere come e quando questo territorio sarà bonificato.
Se sono proprio loro i responsabili delle famose intercettazioni telefoniche relative al malaffare e alla connivenza tra amministrazione comunale e pseudo imprenditori locali, intercettazioni di cui è giusto si occupi la magistratura.
Con questi sentimenti nel cuore, ho difficoltà a parlarvi, tuttavia non posso non invitarvi a fare come ha fatto non troppi anni fa Peppino impastato, di cui proprio ieri ricorreva l'anniversario della morte, non posso non invitarvi a fare come faceva lui, a non farsi passare la mosca sotto il naso e a parlare, sempre, a dire sempre le cose come stanno.
E il miglior mezzo per dire le cose come stanno è esprimere un voto rivoluzionario, un voto in nome di una vera e profonda rivoluzione culturale.Perciò, amici miei, quando il 15 e 16 maggio vi recherete nella cabina elettorale votate secondo il vostro cuore, cotate contro gli abusi e i soprusi, votate Nuova San Giorgio.
In questo quartiere che è il segno evidente e la dimostrazione vivente degli interessi personali di alcuni che vanno a totale danno del bene della comunità, il mio invito è uno solo:
LIBERIAMOCI UNA VOLTA E PER SEMPRE DI CHI CI STA PORTANDO ALL’INVOLUZIONE PIU’ TOTALE !
E’ il momento amici miei, di affrancarci tutti insieme dalla cappa di omertà e paura che la combriccola del candidato Ricci e del suo sponsor Mario Pepe artatamente hanno creato, una cappa che pesa come un macigno, una cappa che loro stessi ci mettono sulla testa come se fosse la lama di una ghigliottina ogni volta che bussano alle vostre porte ed entrano nelle vostre case, senza alcun rispetto e usando metodi al limite della legalità.
Pressioni di ogni tipo esercitate con BUGIE,VELATE MINACCE e creando nei cittadini, soprattutto nei più anziani, confusione e disinformazione.
Eppure vorrei sapere con quale faccia vengono qua a fare i giri porta a porta se sono proprio loro quelli che questo quartiere se lo sono girato e rigirato come un calzino venendo incontro solo alle necessita loro e dei loro compari: strade corredate da rete fognaria, illuminazione pubblica, asfaltate e con tanto di targa col nome (frutto della finanza creativa del sindaco Nardone) da una parte e dall'altra, invece, strade senza illuminazione pubblica, senza nome e assolutamente non curate e addirittura in qualche caso nemmeno risultanti dal catasto!
Se sono proprio loro i repsonsabili di scempi come ad es.l'incendio del capannone di Barletta di cui ancora non ci è dato sapere se e quanti rifiuti tossici ha lasciato e lascia sul territorio e soprattutto non ci è dato di sapere come e quando questo territorio sarà bonificato.
Se sono proprio loro i responsabili delle famose intercettazioni telefoniche relative al malaffare e alla connivenza tra amministrazione comunale e pseudo imprenditori locali, intercettazioni di cui è giusto si occupi la magistratura.
Con questi sentimenti nel cuore, ho difficoltà a parlarvi, tuttavia non posso non invitarvi a fare come ha fatto non troppi anni fa Peppino impastato, di cui proprio ieri ricorreva l'anniversario della morte, non posso non invitarvi a fare come faceva lui, a non farsi passare la mosca sotto il naso e a parlare, sempre, a dire sempre le cose come stanno.
E il miglior mezzo per dire le cose come stanno è esprimere un voto rivoluzionario, un voto in nome di una vera e profonda rivoluzione culturale.Perciò, amici miei, quando il 15 e 16 maggio vi recherete nella cabina elettorale votate secondo il vostro cuore, cotate contro gli abusi e i soprusi, votate Nuova San Giorgio.
martedì 10 maggio 2011
Le dichiarazioni del candidato sindaco Ricci: una montagna di balle!!!
"Il futuro di San Giorgio del Sannio deve partire dalla sua identità aperta e dialogante. Abbiamo un patrimonio umano e culturale prezioso che dobbiamo tutelare e divulgare. Siamo custodi di risorse e saperi che dobbiamo valorizzare con progetti di qualità. La nostra memoria e il nostro modo di interpretarla oggi sono quello che ci distingue. Facendo leva su questo possiamo avviare un percorso per un futuro sostenibile. Insieme da protagonistis. Sono sette le coordinate principali, sviluppate per programmi d’intervento. Dapprima la città che recupera la sua centralità; poi la città sostenibile e produttiva; ed ancora un comune efficiente e trasparenza; la riorganizzazione dei servizi comunali; i tributi, la cultura lo sport e il turismo e i servizi sociali".
Questo è quanto è dichiarato dal candidato Sindaco Ricci e dalla sua lista in un articolo a firma Sabino Cubelli su "Il Mattino" dell' 8 maggio 2011.
Ma se la casa è costruita sulla sabbia, dove la sabbia è il malaffare, il clientelismo, il familismo con il quale è stata amministrata la cosa pubblica fino ad ora, come si potrà realizzare la trasparenza, il comune efficiente, come si potranno riorganizzare i servizi sociali e comunali?
TUTTE BALLE!!!
Il vero sviluppo di San Giorgio si potrà avere solo ed esclusivamente quando saranno fisicamente cacciati dalle loro poltrone gli attuali amministratori e quelli che, tra gli attuali, aspirano a diventare Sindaco, consisiglieri ed assessori!!!
Quando i loro deretani saranno scollati dalle poltrone su cui siedono e su cui vorrebbere rimanere seduti per chissà quanti anni ancora!!!
Il vero sviluppo di San Giorgio del Sannio sarà realizzato solo abbandonando definitivamente l'ottica dell'interesse privato a favore, invece, del bene comune, che deve stare sempre al primo posto!
E, quindi, amici miei, abbiamo noi il coltello dalla parte del manicio: il 15 e 16 maggio MANDIAMOLI A CASA!!!
domenica 8 maggio 2011
Il mio intervento di oggi all'incontro pubblico nel quartiere Ginestra di San Giorgio del Sannio
Cari amici e concittadini,
in tutti i nostri incontri vi abbiamo costantemente invitato, spiegandovene le motivazioni, a sostenerci perché questa sia la Svolta buona, ovvero perché questa sia l’opportunità definitiva per poter insieme realizzare un sogno, un meraviglioso sogno.
Realizzare questo sogno significa riappropriarci della nostra libertà, significa affrancarci da un ventennio di feudalesimo e schiavitù intellettuale.
Significa mandare definitivamente a casa il mandante di 20 anni di superficialità soprusi, quell’on. Pepe che ancora una volta oggi, grazie ad una sua capillare campagna di condizionamento dell’elettorato nonché all’aiuto di due, tre medici accorsi al capezzale di una amministrazione moribonda assieme a due crocerossine mute e obbedienti, lavora subdolamente sulle nostre coscienze martoriate dalla crisi economica, dalla mancanza di lavoro, dalle necessità familiari.
Queste persone mi ricordano il dott. Guido Tersilli, il medico della mutua, magistralmente interpretato da Alberto Sordi nel 1968, il medico cinico e arrivista che ha come unico interesse il denaro, il potere, e la scalata sociale.
Ma noi queste persone non le vogliamo più!
Come non vogliamo più permettere che nei comizi della lista ricci i candidati siano tanto arroganti da dire che loro non hanno bisogno di programmi perché fanno i fatti…loro fanno, o meglio farebbero i fatti, ma cosa pensano questi signori, che noi evidentemente ci stiamo candidando a pettinare le bambole? Se pensano questo, evidentemente, non hanno capito bene le nostre intenzioni, che, lo ripeto ancora una volta, sono quelli limpide e chiare di mandarli a casa!
Noi, cari amici e concittadini, non vogliamo e non possiamo più permettere che dei mestieranti di professione come il sig. Genito vi vengano a dire che non hanno bisogno di fare un programma perché lo fanno scrivere agli elettori e deve essere un programma di alternativa a quanto finora fatto dall’amministrazione comunale.
Non ci facciamo fregare, signori miei: questo signore fino ad un mese fa con quell’amministrazione andava a braccetto, ci stava seduto insieme e, insieme a loro traeva beneficio, di quella famosa politica della torta in cui c’è sempre una fetta per chi collabora e dà una mano!!
Un esempio per tutti, nei giorni scorsi sul quotidiano il Sannio è apparso un artico in cui il sig. Genito parlava dell’inutilità della notte bianca e della necessità, invece di diluire nel corso di tutta l’estate le manifestazioni in modo da favorire l’aggregazione e il divertimento da una parte e da mettere in movimento l’economia dall’altra. Questo tema sempre secondo il sig. Genito sarebbe emerso da una fantomatica riunione con i commercianti sangiorgesi, ma la verità è un’altra: innanzitutto a questa fantomatica riunione sono stati invitati solo i commercianti residenti a San Giorgio perché solo loro votano mentre gli altri non residenti devono solo far girare l’economia ma non possono avere esigenze e necessità o problemi da risolvere perché essendo residenti altrove e non votando qua, è altrove che si devono trovare i santi in paradiso!!! E poi, e qui sta il bello, questo tema della diluizione delle manifestazioni in tutta l’estate è emerso non ora ma bensì all’indomani stesso della notte bianca scorsa, cioè ben 10 mesi fa, sollecitato con un articolo sui giornali dalla sottoscritta, la quale come cittadina e come rete rose rosse campani criticava aspramente lo spreco di risorse economiche in tempo di crisi e per una sol a notte!!! Si tratta evidentemente di un chiaro accattonaggio di idee, dal momento che il signor Genito a quel tempo faceva parte della maggioranza che ha deliberato quell’iniziativa e quindi allora la cosa gli andava bene. Ora non più, come mai? Lascio a voile conclusioni!
Quello che è certo è che non dobbiamo permettere che queste persone continuino a vendervi il NULLA!
Vi chiedo perciò di sostenere con la dovuta attenzione la nostra lista Nuova San Giorgio affinchè il nostro ricco e dettagliato programma che a seguire il miei colleghi ed il candidato sindaco Carpenella vi illustreranno, possa essere realizzato per la rinascita della comunità, per la serenità dei nostri figli e per un futuro sicuramente migliore.
Sembrerà paradossale insistere in questa che ormai sembra una litania , ma questa è la condicio sine qua non per poter rendere, innanzitutto, vivibile la nostra San Giorgio e poi apportare tutti quei cambiamenti che saranno il segno di una vera e propria rivoluzione culturale.
E parlo dell’applicazione della democrazia duale che disegni finalmente un modo di governare moderno e al passo con i tempi in cui la donna non sta a casa a fare la calza e a crescere i figli ma ambisce e cogestisce con l’altro sesso la società, parlo di una socialità fatta di attenzione ai più deboli e in cui gli anziani non siano considerati un residuo della società magari ghettizzato all’interno di un circolo ricreativo o in una casa di riposo bensì persone attive nel vivere quotidiani con un ruolo ben preciso a servizio della comunità.
Penso ad una socialità che preveda spazi di ricreazione attiva per i giovani, strutture sportive all’altezza delle esigenze moderne e magari anche il wireless libero nelle piazze del paese.
Una grande cultura ed attenzione per l’ambiente con lo sfruttamento di ogni spazio minimo a verde pubblico; delle nuove prospettive di lavoro da sviluppare intercettando i fondi regionali, ed europei attraverso un ufficio di piano a ciò dedicato.
Come vedete di idee ne abbiamo da vendere!
Non appaltate il vostro voto ai mestieranti della politica. Noi non vi offriamo pacchetti di "vane" promesse. Noi offriamo la nostra passione, il nostro entusiasmo, la nostra onestà e lealtà, la nostra coerenza.
CHI NON HA IL CORAGGIO DI RIBELLARSI ORA NON AVRA’ DOPO IL DIRITTO DI LAMENTARSI!!!
Per questo, vi chiedo di votare il 15 e 16 maggio Elvira Santaniello e la lista Nuova San Giorgio.
in tutti i nostri incontri vi abbiamo costantemente invitato, spiegandovene le motivazioni, a sostenerci perché questa sia la Svolta buona, ovvero perché questa sia l’opportunità definitiva per poter insieme realizzare un sogno, un meraviglioso sogno.
Realizzare questo sogno significa riappropriarci della nostra libertà, significa affrancarci da un ventennio di feudalesimo e schiavitù intellettuale.
Significa mandare definitivamente a casa il mandante di 20 anni di superficialità soprusi, quell’on. Pepe che ancora una volta oggi, grazie ad una sua capillare campagna di condizionamento dell’elettorato nonché all’aiuto di due, tre medici accorsi al capezzale di una amministrazione moribonda assieme a due crocerossine mute e obbedienti, lavora subdolamente sulle nostre coscienze martoriate dalla crisi economica, dalla mancanza di lavoro, dalle necessità familiari.
Queste persone mi ricordano il dott. Guido Tersilli, il medico della mutua, magistralmente interpretato da Alberto Sordi nel 1968, il medico cinico e arrivista che ha come unico interesse il denaro, il potere, e la scalata sociale.
Ma noi queste persone non le vogliamo più!
Come non vogliamo più permettere che nei comizi della lista ricci i candidati siano tanto arroganti da dire che loro non hanno bisogno di programmi perché fanno i fatti…loro fanno, o meglio farebbero i fatti, ma cosa pensano questi signori, che noi evidentemente ci stiamo candidando a pettinare le bambole? Se pensano questo, evidentemente, non hanno capito bene le nostre intenzioni, che, lo ripeto ancora una volta, sono quelli limpide e chiare di mandarli a casa!
Noi, cari amici e concittadini, non vogliamo e non possiamo più permettere che dei mestieranti di professione come il sig. Genito vi vengano a dire che non hanno bisogno di fare un programma perché lo fanno scrivere agli elettori e deve essere un programma di alternativa a quanto finora fatto dall’amministrazione comunale.
Non ci facciamo fregare, signori miei: questo signore fino ad un mese fa con quell’amministrazione andava a braccetto, ci stava seduto insieme e, insieme a loro traeva beneficio, di quella famosa politica della torta in cui c’è sempre una fetta per chi collabora e dà una mano!!
Un esempio per tutti, nei giorni scorsi sul quotidiano il Sannio è apparso un artico in cui il sig. Genito parlava dell’inutilità della notte bianca e della necessità, invece di diluire nel corso di tutta l’estate le manifestazioni in modo da favorire l’aggregazione e il divertimento da una parte e da mettere in movimento l’economia dall’altra. Questo tema sempre secondo il sig. Genito sarebbe emerso da una fantomatica riunione con i commercianti sangiorgesi, ma la verità è un’altra: innanzitutto a questa fantomatica riunione sono stati invitati solo i commercianti residenti a San Giorgio perché solo loro votano mentre gli altri non residenti devono solo far girare l’economia ma non possono avere esigenze e necessità o problemi da risolvere perché essendo residenti altrove e non votando qua, è altrove che si devono trovare i santi in paradiso!!! E poi, e qui sta il bello, questo tema della diluizione delle manifestazioni in tutta l’estate è emerso non ora ma bensì all’indomani stesso della notte bianca scorsa, cioè ben 10 mesi fa, sollecitato con un articolo sui giornali dalla sottoscritta, la quale come cittadina e come rete rose rosse campani criticava aspramente lo spreco di risorse economiche in tempo di crisi e per una sol a notte!!! Si tratta evidentemente di un chiaro accattonaggio di idee, dal momento che il signor Genito a quel tempo faceva parte della maggioranza che ha deliberato quell’iniziativa e quindi allora la cosa gli andava bene. Ora non più, come mai? Lascio a voile conclusioni!
Quello che è certo è che non dobbiamo permettere che queste persone continuino a vendervi il NULLA!
Vi chiedo perciò di sostenere con la dovuta attenzione la nostra lista Nuova San Giorgio affinchè il nostro ricco e dettagliato programma che a seguire il miei colleghi ed il candidato sindaco Carpenella vi illustreranno, possa essere realizzato per la rinascita della comunità, per la serenità dei nostri figli e per un futuro sicuramente migliore.
Sembrerà paradossale insistere in questa che ormai sembra una litania , ma questa è la condicio sine qua non per poter rendere, innanzitutto, vivibile la nostra San Giorgio e poi apportare tutti quei cambiamenti che saranno il segno di una vera e propria rivoluzione culturale.
E parlo dell’applicazione della democrazia duale che disegni finalmente un modo di governare moderno e al passo con i tempi in cui la donna non sta a casa a fare la calza e a crescere i figli ma ambisce e cogestisce con l’altro sesso la società, parlo di una socialità fatta di attenzione ai più deboli e in cui gli anziani non siano considerati un residuo della società magari ghettizzato all’interno di un circolo ricreativo o in una casa di riposo bensì persone attive nel vivere quotidiani con un ruolo ben preciso a servizio della comunità.
Penso ad una socialità che preveda spazi di ricreazione attiva per i giovani, strutture sportive all’altezza delle esigenze moderne e magari anche il wireless libero nelle piazze del paese.
Una grande cultura ed attenzione per l’ambiente con lo sfruttamento di ogni spazio minimo a verde pubblico; delle nuove prospettive di lavoro da sviluppare intercettando i fondi regionali, ed europei attraverso un ufficio di piano a ciò dedicato.
Come vedete di idee ne abbiamo da vendere!
Non appaltate il vostro voto ai mestieranti della politica. Noi non vi offriamo pacchetti di "vane" promesse. Noi offriamo la nostra passione, il nostro entusiasmo, la nostra onestà e lealtà, la nostra coerenza.
CHI NON HA IL CORAGGIO DI RIBELLARSI ORA NON AVRA’ DOPO IL DIRITTO DI LAMENTARSI!!!
Per questo, vi chiedo di votare il 15 e 16 maggio Elvira Santaniello e la lista Nuova San Giorgio.
venerdì 6 maggio 2011
Il nostro "Aperitivo in..rosa": raccontiamo le donne, votiamo le donne!
Ieri sera presso il Piccolo Caffè di San Giorgio del Sannio ho incontrato le amiche (ed anche tanti amici devo dire) sangiorgesi.
L' “Aperitivo in…rosa”, un incontro tutto al femminile organizzato da me e dall'instancabile Elide Apice, devo dire ha avuto un gran riscontro!
Durante la serata, all’insegna dell’informalità e della convivialità, abbiamo trattato principalmente il tema della democrazia duale come principio basilare della vita sociale, politica ed economica di ogni comunità e della conseguente necessità di abbandonare una visione rivendicativa che individua nella donna l’oggetto destinatario di specifiche tutele e politiche in chiave rosa e di creare, invece, i presupposti per realizzare dinamiche virtuose che garantiscano mobilità sociale e merito, sviluppo ed equità, centralità dell’etica nella politica.
Ho, poi, illustrato insieme al candidato Sindaco gli obiettivi in chiave femminile individuati come punti di forza all’interno del programma di Nuova San Giorgio:
- la valorizzazione del ruolo e dell’importanza delle donne nella società e nella comunità, la valorizzazione dell’intelligenza e delle competenze delle donne all’interno dell’amministrazione comunale, il tutto nell’ottica del merito, della qualità e dell’equità
- l’attenzione continua e costante verso problematiche, spesso nascoste dalle donne stesse, come lo stalking, le violenze domestiche, le difficoltà economiche e familiari nei confronti delle quali l’amministrazione deve avere un atteggiamento di ascolto e di sostegno, in particolare attraverso un Punto di Ascolto Donna da collocare presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune
- il potenziamento a tutti i livelli dei servizi sociali del Comune per favorire la conciliazione tra cura e lavoro per le donne lavoratrici, e per migliorare le condizioni di vita delle casalinghe dedite, comunque, alla cura della casa ma anche di figli, genitori, parenti, bambini, anziani o disabili
- l’istituzione della consulta delle famiglie, una consulta effettiva ed operante con funzione propositiva rispetto alle reali esigenze delle famiglie e di controllo sull’operato dei dipartimenti comunali che erogano i servizi sociali.
La realizzazione di questi obiettivi è una scommessa ardua ma tutt’altro che irrealizzabile che io, il candidato Sindaco Giovino Carpenella e tutta la lista la Lista Civica Nuova San Giorgio fanno con se stessi e con i cittadini, ma per vincerla è necessario dare fiducia alle donne che, da anni fanno da megafono sul territorio alla voce delle donne, alle loro esigenze, alle loro proposte: le donne sono una risorsa, diamo spazio alle donne!
L' “Aperitivo in…rosa”, un incontro tutto al femminile organizzato da me e dall'instancabile Elide Apice, devo dire ha avuto un gran riscontro!
Durante la serata, all’insegna dell’informalità e della convivialità, abbiamo trattato principalmente il tema della democrazia duale come principio basilare della vita sociale, politica ed economica di ogni comunità e della conseguente necessità di abbandonare una visione rivendicativa che individua nella donna l’oggetto destinatario di specifiche tutele e politiche in chiave rosa e di creare, invece, i presupposti per realizzare dinamiche virtuose che garantiscano mobilità sociale e merito, sviluppo ed equità, centralità dell’etica nella politica.
Ho, poi, illustrato insieme al candidato Sindaco gli obiettivi in chiave femminile individuati come punti di forza all’interno del programma di Nuova San Giorgio:
- la valorizzazione del ruolo e dell’importanza delle donne nella società e nella comunità, la valorizzazione dell’intelligenza e delle competenze delle donne all’interno dell’amministrazione comunale, il tutto nell’ottica del merito, della qualità e dell’equità
- l’attenzione continua e costante verso problematiche, spesso nascoste dalle donne stesse, come lo stalking, le violenze domestiche, le difficoltà economiche e familiari nei confronti delle quali l’amministrazione deve avere un atteggiamento di ascolto e di sostegno, in particolare attraverso un Punto di Ascolto Donna da collocare presso l’Ufficio Servizi Sociali del Comune
- il potenziamento a tutti i livelli dei servizi sociali del Comune per favorire la conciliazione tra cura e lavoro per le donne lavoratrici, e per migliorare le condizioni di vita delle casalinghe dedite, comunque, alla cura della casa ma anche di figli, genitori, parenti, bambini, anziani o disabili
- l’istituzione della consulta delle famiglie, una consulta effettiva ed operante con funzione propositiva rispetto alle reali esigenze delle famiglie e di controllo sull’operato dei dipartimenti comunali che erogano i servizi sociali.
La realizzazione di questi obiettivi è una scommessa ardua ma tutt’altro che irrealizzabile che io, il candidato Sindaco Giovino Carpenella e tutta la lista la Lista Civica Nuova San Giorgio fanno con se stessi e con i cittadini, ma per vincerla è necessario dare fiducia alle donne che, da anni fanno da megafono sul territorio alla voce delle donne, alle loro esigenze, alle loro proposte: le donne sono una risorsa, diamo spazio alle donne!
Il mio intervento al Comizo nel quartiere S.Agnese ( o meglio quello che non ho detto al comizio di S. Agnese)
[Stasera a nel quartiere di S. Agnese ho messo l'accento solo sull'ultima parte dell'intervento che avevo pensato di fare...tutta la parte iniziale l'ho, volutamente, omessa ed ho dato risalto, invece, ritenendolo più necessario nell'economia dl rapporto tra noi candidati ed il quartiere, la parte finale, che ho evidenziato in neretto.]
Stasera vorrei parlarvi della necessità, anche in un paese piccolo come San Giorgio del Sannio, di una politica amministrativa di qualità. Qualità nell’amministrazione significa, innanzitutto, per chi aspira a diventare amministratore della cosa pubblica mettere a disposizione della comunità le proprie competenze, significa mettere se stesso a servizio della comunità.
Allora mi chiedo e vi chiedo, chiedo a voi che vivete in un quartiere che ha un gran bisogno di interventi pubblici per migliorare la vita dei tanti ragazzi che abitano qui, chiedo a voi che vivete in un grande quartiere popolare il cui bisogno principale è quello del contatto continuo e costante con l’amministrazione comunale al fine di individuare le necessità impellenti e trovare le più adeguate soluzione ai problemi, a tutti voi rivolgo questa domanda: se l’amministratore deve mettersi al servizio della comunità, come può farlo colui che durante un comizio pubblico alla richiesta di provvedere alla costruzione di una palestra pubblica a disposizione dei cittadini risponde: “se volete la palestra ve la dovete pagare???”
Signori miei, questa è la sconfitta della politica e se questo modo di fare continuerà ad essere sostenuto dai cittadini, siamo veramente destinati al baratro!
Vi voglio fare un altro esempio, vi parlo di una cosa che è capitata a me personalmente qualche giorno fa. C’è qualche sostenitore di una lista nostra avversaria che va sostenendo in giro per San Giorgio la tesi secondo la quale io non avrei il phisic du role per fare politica, che non sono adatta perché ho poco charme, e addirittura c’è qualcuno, sempre sostenitore di una lista nostra avversaria, che si stupisce di come su Facebook ci siano numerose persone che hanno pubblicamente dichiarato il loro sostegno nei miei confronti.
Ma stiamo scherzando? Non sono bastate le escort di Berlusconi a far capire alle persone che non è con le teste vuote e le tette siliconate che si fa la buona politica?
Signori miei l’intelligenza, la cultura, l’onestà intellettuale non si compra al supermercato o al centro estetico, l’onestà intellettuale è una dotazione di serie e non un optional!!!
Con mia grande soddisfazione posso dire che di cervello ne ho più che a sufficienza e la mia intelligenza è tale da avermi guidata nella scelta di mettere a disposizione della comunità la mia onestà morale ed intellettuale e le mie competenze insieme alla squadra della lista e del Laboratorio Civico Nuova San Giorgio.
Detto questo voglio rivolgervi un invito, un invito ad un’ulteriore importante riflessione sulla necessità per San Giorgio del Sannio di pretendere una volta per tutte amministratori e politici di qualità abbandonando una volta e per sempre vecchie logiche di imposizioni tramandate di padre in figlio in maniera feudale.
Sicuramente molti di voi avranno visto il film di Francesco Rosi LE MANI SULLA CITTA’.
Già il titolo è emblematico, le mani sulla città, il potere di qualcuno che avvinghia una città intera.
Chi lo ha già visto ricorderà sicuramente che all’inizio del film appare sullo schermo una didascalia che recita “I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà che li produce” . Questa didascalia dice un po’ tutto e ci fa capire quanto sia profonda la riflessione che sta alla base di questo film, una riflessione amara sulla corruzione e sulla speculazione edilizia che hanno contribuito a cambiare la storia di Napoli.
La città di cui si parla nel film è Napoli ma senza problemi potrebbe essere San Giorgio del Sannio.
E proprio perché ci sono delle evidentissime analogie tra quello che accade nel film e la nostra cittadina vi consiglio di vederlo prima delle elezioni perché alla fine del film si può facilmente capire quanto è necessario cambiare il modo di vivere il rapporto tra politica e città, tra politica e cittadini e possono emergere in voi, nei vostri cuori e nelle vostre menti numerosi spunti di riflessione rispetto al voto che andremo ad esprimere il 15 e 16 maggio.
Tra questi spunti vorrei sottolineare quelli che ritengo più interessanti ed importanti e soprattutto vicini alla nostra realtà sangiorgese.
All'inizio un uomo guarda il paesaggio, indica i palazzi sullo sfondo e dice ai suoi collaboratori che la città si sta muovendo verso una data direzione, che è quella stabilita dal piano regolatore. Loro sono su un terreno ad uso agricolo, e l'idea è quella di comprare la terra, cambiare il piano regolatore per deviare la crescita della città su tale terreno e costruirvi, guadagnando con il cambio di destinazione d'uso 70 volte tanto la spesa.
Questa è la prima grande analogia: nel film troviamo un consigliere comunale che contemporaneamente fa l’amministratore e il costruttore edile, a San Giorgio invece, siamo di fronte ad un PUC che è continuamente manovrato, distorto, adeguato alla bisogna del momento ed è continuamente disatteso proprio da chi ha contribuito alla sua realizzazione e che è, anche lui come nel film, simbolo di un evidente e purtroppo incontestato conflitto di interessi, amministratore comunale e geometra insieme. E cos’altro possiamo verificare qui a San Giorgio? Un PUC che trasforma a seconda del bisogno terreni agricoli in edificabili e viceversa a seconda del favore che bisogna fare o che bisogna ricevere e che, come nel caso della speculazione edilizia presentata nel film, cambia in peggio il volto della città, rendendola un ammasso informe di cemento e non per reali esigenze abitative del paese bensì solo ed esclusivamente per rispondere a personalissimi fini economici e personali!
Un’altra grande analogia: il familismo. Nel film il costruttore edile che diventerà poi assessore all’edilizia ha la diretta complicità nel suo operare malavitoso del figlio, che lavora all'ufficio comunale per le opere pubbliche, e di diversi colleghi corrotti. Qua a San Giorgio la cricca del malaffare si avvale della fattiva collaborazione di alcuni personaggi autorevoli che, innanzitutto, reggono i fili di qualsiasi situazione relativa alla gestione economica del Comune, che fanno raccomandazioni a destra e a manca, che consentono illegalità di ogni genere purché queste illegalità servano a cementare i rapporti e a consolidare il consenso…e non parlo di cose di poco conto, ma posso fare degli esempi precisi e dettagliati: dalla ferita dolorosa e soprattutto ancora aperta dell’incendio del Capannone Barletta con le intercettazioni che documentano la politica del malaffare che coinvolge amministratori ed imprenditori, fino all’indagine del Garante sulla trasparenza amministrativa che ha smascherato la gara d’appalto per il depuratore risultata tutt’altro che chiara e trasparente, per non parlare dei favoritismi praticati nei confronti delle sempre solite imprese che lavorano nell’edilizia e nei lavori che si eseguono per conto del comune fino ad arrivare alle consulenze esterne per le quali si ricorre sempre agli stessi soliti professionisti. E durante le campagne elettorali, poi, questo familismo viene applicato ai massimi livelli: il suocero che sponsorizza il genero, i padri, medici, che telefonano a tutti gli assistiti per suggerire il nome del proprio figlio, il marito, addetto stampa del Comune, che fa mettere nella lista del vicesindaco uscente ed ora candidato sindaco, sua moglie.
Potremmo andare avanti per ore: A San Giorgio come nel film di Rosi possiamo cogliere come il nostro paese negli ultimi anni non è più stato nelle nostre mani, nella mani di noi cittadini bensì è stato vittima degli interessi personali di politici affamati di soldi e di potere e di spregiudicati speculatori , speculatori non solo nel campo dell’edilizia ma anche dell’economia e dell’imprenditoria locale.
Quando la politica e l’amministrazione di un paese è basata su questi canoni, signori miei, non si può più parlare di democrazia, quando l’amministrazione di un paese si basa su una maggioranza contrattata sulla base degli interessi economici, e questo è assolutamente il caso d San Giorgio del Sannio, questa amministrazione perde di vista la sua natura rivolta al bene comune per trasformarsi in un’oligarchia che insabbia legalità e morale politica.
Dunque, amici e concittadini, appena potete, prima del 15 e 16 maggio, guardatevelo questo film, pensateci un po’ su…San Giorgio non è poi così lontana dalla Napoli descritta nel film!!!
C’è una possibilità di riscossa, però, che nel film non è prevista ma che noi cittadini, invece, e fortunatamente abbiamo: se abbiamo ricevuto delle pressioni, e sicuramente ne abbiamo ricevute, se abbiamo ricevuto delle velate minacce, se ci siamo fatti convincere almeno un po’ dalle favolette che qualcuno ci ha ben raccontato, dalle promesse, dalle sirene ammaliatrici, ricordiamoci sempre che se entreremo nel meccanismo del 99% di persone che si lasciano trasportare dall’omologazione ad un pensiero distorto non cambieremo mai le cose!!!Le cambieremo, invece, se entreremo a far parte di quell’1% che non si fa abbindolare, che non si fa convincere dalle promesse di un futuro facile, di un lavoro facile, di un iter facile per le nostre pratiche amministrative, di una licenza facile, di un condono facile!!!
Voglio concludere questo mio intervento, con una ulteriore riflessione:
io ho sempre creduto nei buoni esempi e ci credo ancora e faccio di tutto per essere un buon esempio per i miei figli innanzitutto, un esempio di onestà intellettuale, morale e personale soprattutto. Ci sono uomini che sono stati esempi cardine della mia giovinezza, e ancora lo sono, per la loro visione in chiave etica e morale della politica e della vita civile, della legalità e della giustizia.
Queste uomini si chiamavano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che sono stati uccisi proprio per la loro ferrea lotta alla corruzione e al malaffare. Ma ci fu un altro uomo che ha continuato la loro opera, instancabilmente, per anni dopo il 1992, iniziando un lunghissimo viaggio per le scuole e le piazze d’Italia per raccontare ai giovani chi fossero Falcone e Borsellino. Quest’uomo è il giudice Antonino Caponnetto, che ho avuto la fortuna di incontrare quando ero una ragazzina proprio in un incontro di piazza. Caponnetto donò a noi ragazzi una stupenda esortazione che io stasera voglio regalare e a tutti voi, nella speranza che abbia sui vostri cuori e sulle vostre menti l’effetto positivo che ha avuto su di me: “Rifiutate i compromessi. Siate intransigenti sui valori. Convincete chi sbaglia. Rifiutate il metodo del “saperci fare”, questo vezzo italiano della furbizia. Non chiedete mai favori o raccomandazioni. La Costituzione e le leggi vi accordano dei diritti, seppiateli esigere. Chiedeteli, esigeteli con fermezza, con dignità, senza piegare la schiena, senza abbassarvi al più forte, al più potente, al politico di turno. Dovete esigerli! Questo è un imperativo che deve sorreggere tutta la vostra vita. Abbiate sempre rispetto della vostra dignità e difendetela. E votate in modo consapevole, quando sarà il vostro momento. Votate in modo consapevole, non per ottenerne dei vantaggi, e tanto meno per fare dei favori o per ricambiare dei favori”.
Stasera vorrei parlarvi della necessità, anche in un paese piccolo come San Giorgio del Sannio, di una politica amministrativa di qualità. Qualità nell’amministrazione significa, innanzitutto, per chi aspira a diventare amministratore della cosa pubblica mettere a disposizione della comunità le proprie competenze, significa mettere se stesso a servizio della comunità.
Allora mi chiedo e vi chiedo, chiedo a voi che vivete in un quartiere che ha un gran bisogno di interventi pubblici per migliorare la vita dei tanti ragazzi che abitano qui, chiedo a voi che vivete in un grande quartiere popolare il cui bisogno principale è quello del contatto continuo e costante con l’amministrazione comunale al fine di individuare le necessità impellenti e trovare le più adeguate soluzione ai problemi, a tutti voi rivolgo questa domanda: se l’amministratore deve mettersi al servizio della comunità, come può farlo colui che durante un comizio pubblico alla richiesta di provvedere alla costruzione di una palestra pubblica a disposizione dei cittadini risponde: “se volete la palestra ve la dovete pagare???”
Signori miei, questa è la sconfitta della politica e se questo modo di fare continuerà ad essere sostenuto dai cittadini, siamo veramente destinati al baratro!
Vi voglio fare un altro esempio, vi parlo di una cosa che è capitata a me personalmente qualche giorno fa. C’è qualche sostenitore di una lista nostra avversaria che va sostenendo in giro per San Giorgio la tesi secondo la quale io non avrei il phisic du role per fare politica, che non sono adatta perché ho poco charme, e addirittura c’è qualcuno, sempre sostenitore di una lista nostra avversaria, che si stupisce di come su Facebook ci siano numerose persone che hanno pubblicamente dichiarato il loro sostegno nei miei confronti.
Ma stiamo scherzando? Non sono bastate le escort di Berlusconi a far capire alle persone che non è con le teste vuote e le tette siliconate che si fa la buona politica?
Signori miei l’intelligenza, la cultura, l’onestà intellettuale non si compra al supermercato o al centro estetico, l’onestà intellettuale è una dotazione di serie e non un optional!!!
Con mia grande soddisfazione posso dire che di cervello ne ho più che a sufficienza e la mia intelligenza è tale da avermi guidata nella scelta di mettere a disposizione della comunità la mia onestà morale ed intellettuale e le mie competenze insieme alla squadra della lista e del Laboratorio Civico Nuova San Giorgio.
Detto questo voglio rivolgervi un invito, un invito ad un’ulteriore importante riflessione sulla necessità per San Giorgio del Sannio di pretendere una volta per tutte amministratori e politici di qualità abbandonando una volta e per sempre vecchie logiche di imposizioni tramandate di padre in figlio in maniera feudale.
Sicuramente molti di voi avranno visto il film di Francesco Rosi LE MANI SULLA CITTA’.
Già il titolo è emblematico, le mani sulla città, il potere di qualcuno che avvinghia una città intera.
Chi lo ha già visto ricorderà sicuramente che all’inizio del film appare sullo schermo una didascalia che recita “I personaggi e i fatti sono immaginari, ma autentica è la realtà che li produce” . Questa didascalia dice un po’ tutto e ci fa capire quanto sia profonda la riflessione che sta alla base di questo film, una riflessione amara sulla corruzione e sulla speculazione edilizia che hanno contribuito a cambiare la storia di Napoli.
La città di cui si parla nel film è Napoli ma senza problemi potrebbe essere San Giorgio del Sannio.
E proprio perché ci sono delle evidentissime analogie tra quello che accade nel film e la nostra cittadina vi consiglio di vederlo prima delle elezioni perché alla fine del film si può facilmente capire quanto è necessario cambiare il modo di vivere il rapporto tra politica e città, tra politica e cittadini e possono emergere in voi, nei vostri cuori e nelle vostre menti numerosi spunti di riflessione rispetto al voto che andremo ad esprimere il 15 e 16 maggio.
Tra questi spunti vorrei sottolineare quelli che ritengo più interessanti ed importanti e soprattutto vicini alla nostra realtà sangiorgese.
All'inizio un uomo guarda il paesaggio, indica i palazzi sullo sfondo e dice ai suoi collaboratori che la città si sta muovendo verso una data direzione, che è quella stabilita dal piano regolatore. Loro sono su un terreno ad uso agricolo, e l'idea è quella di comprare la terra, cambiare il piano regolatore per deviare la crescita della città su tale terreno e costruirvi, guadagnando con il cambio di destinazione d'uso 70 volte tanto la spesa.
Questa è la prima grande analogia: nel film troviamo un consigliere comunale che contemporaneamente fa l’amministratore e il costruttore edile, a San Giorgio invece, siamo di fronte ad un PUC che è continuamente manovrato, distorto, adeguato alla bisogna del momento ed è continuamente disatteso proprio da chi ha contribuito alla sua realizzazione e che è, anche lui come nel film, simbolo di un evidente e purtroppo incontestato conflitto di interessi, amministratore comunale e geometra insieme. E cos’altro possiamo verificare qui a San Giorgio? Un PUC che trasforma a seconda del bisogno terreni agricoli in edificabili e viceversa a seconda del favore che bisogna fare o che bisogna ricevere e che, come nel caso della speculazione edilizia presentata nel film, cambia in peggio il volto della città, rendendola un ammasso informe di cemento e non per reali esigenze abitative del paese bensì solo ed esclusivamente per rispondere a personalissimi fini economici e personali!
Un’altra grande analogia: il familismo. Nel film il costruttore edile che diventerà poi assessore all’edilizia ha la diretta complicità nel suo operare malavitoso del figlio, che lavora all'ufficio comunale per le opere pubbliche, e di diversi colleghi corrotti. Qua a San Giorgio la cricca del malaffare si avvale della fattiva collaborazione di alcuni personaggi autorevoli che, innanzitutto, reggono i fili di qualsiasi situazione relativa alla gestione economica del Comune, che fanno raccomandazioni a destra e a manca, che consentono illegalità di ogni genere purché queste illegalità servano a cementare i rapporti e a consolidare il consenso…e non parlo di cose di poco conto, ma posso fare degli esempi precisi e dettagliati: dalla ferita dolorosa e soprattutto ancora aperta dell’incendio del Capannone Barletta con le intercettazioni che documentano la politica del malaffare che coinvolge amministratori ed imprenditori, fino all’indagine del Garante sulla trasparenza amministrativa che ha smascherato la gara d’appalto per il depuratore risultata tutt’altro che chiara e trasparente, per non parlare dei favoritismi praticati nei confronti delle sempre solite imprese che lavorano nell’edilizia e nei lavori che si eseguono per conto del comune fino ad arrivare alle consulenze esterne per le quali si ricorre sempre agli stessi soliti professionisti. E durante le campagne elettorali, poi, questo familismo viene applicato ai massimi livelli: il suocero che sponsorizza il genero, i padri, medici, che telefonano a tutti gli assistiti per suggerire il nome del proprio figlio, il marito, addetto stampa del Comune, che fa mettere nella lista del vicesindaco uscente ed ora candidato sindaco, sua moglie.
Potremmo andare avanti per ore: A San Giorgio come nel film di Rosi possiamo cogliere come il nostro paese negli ultimi anni non è più stato nelle nostre mani, nella mani di noi cittadini bensì è stato vittima degli interessi personali di politici affamati di soldi e di potere e di spregiudicati speculatori , speculatori non solo nel campo dell’edilizia ma anche dell’economia e dell’imprenditoria locale.
Quando la politica e l’amministrazione di un paese è basata su questi canoni, signori miei, non si può più parlare di democrazia, quando l’amministrazione di un paese si basa su una maggioranza contrattata sulla base degli interessi economici, e questo è assolutamente il caso d San Giorgio del Sannio, questa amministrazione perde di vista la sua natura rivolta al bene comune per trasformarsi in un’oligarchia che insabbia legalità e morale politica.
Dunque, amici e concittadini, appena potete, prima del 15 e 16 maggio, guardatevelo questo film, pensateci un po’ su…San Giorgio non è poi così lontana dalla Napoli descritta nel film!!!
C’è una possibilità di riscossa, però, che nel film non è prevista ma che noi cittadini, invece, e fortunatamente abbiamo: se abbiamo ricevuto delle pressioni, e sicuramente ne abbiamo ricevute, se abbiamo ricevuto delle velate minacce, se ci siamo fatti convincere almeno un po’ dalle favolette che qualcuno ci ha ben raccontato, dalle promesse, dalle sirene ammaliatrici, ricordiamoci sempre che se entreremo nel meccanismo del 99% di persone che si lasciano trasportare dall’omologazione ad un pensiero distorto non cambieremo mai le cose!!!Le cambieremo, invece, se entreremo a far parte di quell’1% che non si fa abbindolare, che non si fa convincere dalle promesse di un futuro facile, di un lavoro facile, di un iter facile per le nostre pratiche amministrative, di una licenza facile, di un condono facile!!!
Voglio concludere questo mio intervento, con una ulteriore riflessione:
io ho sempre creduto nei buoni esempi e ci credo ancora e faccio di tutto per essere un buon esempio per i miei figli innanzitutto, un esempio di onestà intellettuale, morale e personale soprattutto. Ci sono uomini che sono stati esempi cardine della mia giovinezza, e ancora lo sono, per la loro visione in chiave etica e morale della politica e della vita civile, della legalità e della giustizia.
Queste uomini si chiamavano Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, che sono stati uccisi proprio per la loro ferrea lotta alla corruzione e al malaffare. Ma ci fu un altro uomo che ha continuato la loro opera, instancabilmente, per anni dopo il 1992, iniziando un lunghissimo viaggio per le scuole e le piazze d’Italia per raccontare ai giovani chi fossero Falcone e Borsellino. Quest’uomo è il giudice Antonino Caponnetto, che ho avuto la fortuna di incontrare quando ero una ragazzina proprio in un incontro di piazza. Caponnetto donò a noi ragazzi una stupenda esortazione che io stasera voglio regalare e a tutti voi, nella speranza che abbia sui vostri cuori e sulle vostre menti l’effetto positivo che ha avuto su di me: “Rifiutate i compromessi. Siate intransigenti sui valori. Convincete chi sbaglia. Rifiutate il metodo del “saperci fare”, questo vezzo italiano della furbizia. Non chiedete mai favori o raccomandazioni. La Costituzione e le leggi vi accordano dei diritti, seppiateli esigere. Chiedeteli, esigeteli con fermezza, con dignità, senza piegare la schiena, senza abbassarvi al più forte, al più potente, al politico di turno. Dovete esigerli! Questo è un imperativo che deve sorreggere tutta la vostra vita. Abbiate sempre rispetto della vostra dignità e difendetela. E votate in modo consapevole, quando sarà il vostro momento. Votate in modo consapevole, non per ottenerne dei vantaggi, e tanto meno per fare dei favori o per ricambiare dei favori”.
Drink Pink, Vote Pink!!!
giovedì 5 maggio 2011
lunedì 2 maggio 2011
Bisognerebbe fare sempre sogni grandiosi...
Bisognerebbe fare sempre sogni grandiosi
e con la faccia verso il cielo,
viaggi avventurosi
ma mi dirai "Ah, poesia!!
Non si mangia, sai, con la poesia!!"
Bisognerebbe fare sempre sogni grandiosi
e con la faccia verso il cielo,
viaggi avventurosi
pensa se la gente, invece del potere,
pensasse all'amicizia come modo per godere
E come capi indiani, magia,
si fuma per la pace
ma tu mi dirai "Poesia,
non si mangia con la poesia!!"
basta! Per me questo è un duello
devo salvar la testa perché dentro c'è il cervello!
E come un aquilone
volare via spezzando il filo...
...Lo vedi si può volare
e non smetter di pensare
animo, animo, i tempi duri passano
Bisognerebbe fare sempre sogni grandiosi
per combattere la noia e la nevrosi
e se ancora non ci credi fa come vuoi
io mi lancio verso il cielo, apro le braccia
e poi...
...Lo vedi si può volare
domenica 1 maggio 2011
Il mio (applauditissimo devo dire) intervento al comizio di stasera
Cari amici e concittadini,
avrei voluto parlarvi stasera dei temi cari a me e alla rete delle rose rosse che rappresento, come ad es. la parità di genere, necessaria per una sempre più pregnante presenza delle donne all’interno delle amministrazioni ad ogni livello.
Avrei voluto parlarvi della trasparenza amministrativa, che dovrebbe caratterizzare qualsiasi amministrazione dello stato con un puntuale rapporto di colleganza e di risposta tra amministratori e cittadini.
Avrei voluto parlarvi della necessità improcrastinabile di rendere il nostro caro paese più vivibile e soprattutto più attento a chi è meno rappresentato al suo interno, i più deboli, i bambini, gli anziani, gli animAvrei voluto parlarvi di mille altre dettagliate cose da fare nell’interesse della comunità, ma, ahimè, devo dirvi che tutti questi temi non si possono affrontare né tanto meno si può parlare di soluzioni agli annosi problemi di San Giorgio se per prima cosa non si prende di petto quello che il motivo che alla base ed è la causa del progressivo e costante degrado del nostro paese: le clientele, la mancanza di moralità, di onestà intellettuale, di trasparenza nei comportamenti che hanno caratterizzato e ancora caratterizzano gli amministratori della cosa pubblica in questo paese da oltre un ventennio.
Sono certa che mentre parlo voi starete sicuramente pensando: ma queste cose sono sempre esistite, la politica è sempre stata così…è vero, clientelismi e familismi sono da sempre stati all’ordine del giorno tra politici ed amministratori e ancora oggi ho potuto verificare, entrando nelle vostre case e intrattenendomi a parlare con voi, che chi mi aveva preceduto aveva già provveduto a ricordavi i favori ricevuti prima di lasciarvi come souvenir una bella cartolina colorata con un suggerimento per il voto!
Nella vecchia politica il ricatto, la coercizione, la violenza verbale sono sempre esistiti, è vero, ma, se non siamo noi a dare, una volta e per sempre, come recita il motto della nostra lista, una SVOLTA BUONA alla vita del nostro paese, saremo votati a restare per chissà quanti anni ancora clienti e non cittadini, incatenati ed asserviti ad un regime feudale, che si tramanda di padre in figlio e dove nessun altro può accampare diritti nella successione!
E’ giunto il momento, amici e concittadini, che tutti insieme, io, gli amici di Nuova San Giorgio e tutti voi diciamo a chiare lettere all’on. Mario Pepe che non è suo compito, visto che non è nemmeno candidato, di andare a sponsorizzare la candidatura dei suoi parenti!
E’ giunto il momento che ribelliamo a questa becera usanza, tipica di una politica che sa di muffa, di mettere in lista i medici perché sono portatori sani ognuno di almeno 1500 contatti!
Fare il medico, infatti, dovrebbe essere una missione, ed in quanto tale sarebbe auspicabile che ogni medico che decidesse di candidarsi alle elezioni abbandonasse almeno temporaneamente l’incarico di medico di base, per rispetto degli ammalati cui non potrebbe dedicare tutto il tempo a loro occorrente, invece di utilizzare per il proprio mero interesse personale gli elenchi degli assistiti! Ma questi sono argomenti che attendono la deontologia professionale ed evidentemente chi non li considera importanti e ne fa uso ad esclusivi fini personali di moralità ne ha poca!
E’ giunto il momento, infine, cari amici e concittadini, di dire senza ombra di smentita che non vogliamo più ricevere le visite di messaggeri ed araldi che invitano a votare il Claudio Ricci di turno!
E ora di rivendicare la nostra libertà di individui e di cittadini: io non sono in vendita, noi tutti non siamo in vendita!
Io credo nella politica fatta di persone libere, non asservite, mosse dalle proprie idee e non da meschini interessi personali per i quali si sacrifica la dignità al carro del potente, ed è per questo che chiedo a tutti voi di aiutarmi e sostenermi in questa vera e propria rivoluzione, nella rivoluzione che è necessaria per liberare San Giorgio da queste catene e per poter finalmente tornare a pensare e a vivere da persone libere.
Lo so, è un invito molto forte quello che vi rivolgo, ma ve lo rivolgo certa che si tratta di un passo importante che deve coinvolgerci tutti: non sarà mai quel 99% della gente omologata ad un pensiero distorto che cambierà il mondo ma quell'1% che cambia la propria vita e ne rende testimonianza agli altri!!!
Voglio solo ricordarvi che in questo 1% di singoli che ha contribuito a cambiare il mondo sono annoverate persone che vanno dal primo grande rivoluzionario della storia, Gesù Cristo, a Gandhi, ad Abramo Lincoln, a Martin Luther King, a Nelson Mandela, a Giovanni Paolo II, Lech Walesa e Michael Gorbaciov, tutte persone che da soli hanno iniziato un cammino di libertà per le proprie comunità e si sono pian piano trovati accanto migliaia e migliaia di amici, sostenitori e compagni di lotta.
Vi chiedo stasera di essere mie sostenitori e darmi il vostro consenso il 15 e 16 maggio per poter, insieme, portare a San Giorgio del Sannio la rivoluzione della normalità ovvero quello che negli ultimo vent’anni non abbiamo mai avuto: il rispetto e l’applicazione delle leggi e la trasparenza nell’amministrazione e gestione della cosa pubblica.
avrei voluto parlarvi stasera dei temi cari a me e alla rete delle rose rosse che rappresento, come ad es. la parità di genere, necessaria per una sempre più pregnante presenza delle donne all’interno delle amministrazioni ad ogni livello.
Avrei voluto parlarvi della trasparenza amministrativa, che dovrebbe caratterizzare qualsiasi amministrazione dello stato con un puntuale rapporto di colleganza e di risposta tra amministratori e cittadini.
Avrei voluto parlarvi della necessità improcrastinabile di rendere il nostro caro paese più vivibile e soprattutto più attento a chi è meno rappresentato al suo interno, i più deboli, i bambini, gli anziani, gli animAvrei voluto parlarvi di mille altre dettagliate cose da fare nell’interesse della comunità, ma, ahimè, devo dirvi che tutti questi temi non si possono affrontare né tanto meno si può parlare di soluzioni agli annosi problemi di San Giorgio se per prima cosa non si prende di petto quello che il motivo che alla base ed è la causa del progressivo e costante degrado del nostro paese: le clientele, la mancanza di moralità, di onestà intellettuale, di trasparenza nei comportamenti che hanno caratterizzato e ancora caratterizzano gli amministratori della cosa pubblica in questo paese da oltre un ventennio.
Sono certa che mentre parlo voi starete sicuramente pensando: ma queste cose sono sempre esistite, la politica è sempre stata così…è vero, clientelismi e familismi sono da sempre stati all’ordine del giorno tra politici ed amministratori e ancora oggi ho potuto verificare, entrando nelle vostre case e intrattenendomi a parlare con voi, che chi mi aveva preceduto aveva già provveduto a ricordavi i favori ricevuti prima di lasciarvi come souvenir una bella cartolina colorata con un suggerimento per il voto!
Nella vecchia politica il ricatto, la coercizione, la violenza verbale sono sempre esistiti, è vero, ma, se non siamo noi a dare, una volta e per sempre, come recita il motto della nostra lista, una SVOLTA BUONA alla vita del nostro paese, saremo votati a restare per chissà quanti anni ancora clienti e non cittadini, incatenati ed asserviti ad un regime feudale, che si tramanda di padre in figlio e dove nessun altro può accampare diritti nella successione!
E’ giunto il momento, amici e concittadini, che tutti insieme, io, gli amici di Nuova San Giorgio e tutti voi diciamo a chiare lettere all’on. Mario Pepe che non è suo compito, visto che non è nemmeno candidato, di andare a sponsorizzare la candidatura dei suoi parenti!
E’ giunto il momento che ribelliamo a questa becera usanza, tipica di una politica che sa di muffa, di mettere in lista i medici perché sono portatori sani ognuno di almeno 1500 contatti!
Fare il medico, infatti, dovrebbe essere una missione, ed in quanto tale sarebbe auspicabile che ogni medico che decidesse di candidarsi alle elezioni abbandonasse almeno temporaneamente l’incarico di medico di base, per rispetto degli ammalati cui non potrebbe dedicare tutto il tempo a loro occorrente, invece di utilizzare per il proprio mero interesse personale gli elenchi degli assistiti! Ma questi sono argomenti che attendono la deontologia professionale ed evidentemente chi non li considera importanti e ne fa uso ad esclusivi fini personali di moralità ne ha poca!
E’ giunto il momento, infine, cari amici e concittadini, di dire senza ombra di smentita che non vogliamo più ricevere le visite di messaggeri ed araldi che invitano a votare il Claudio Ricci di turno!
E ora di rivendicare la nostra libertà di individui e di cittadini: io non sono in vendita, noi tutti non siamo in vendita!
Io credo nella politica fatta di persone libere, non asservite, mosse dalle proprie idee e non da meschini interessi personali per i quali si sacrifica la dignità al carro del potente, ed è per questo che chiedo a tutti voi di aiutarmi e sostenermi in questa vera e propria rivoluzione, nella rivoluzione che è necessaria per liberare San Giorgio da queste catene e per poter finalmente tornare a pensare e a vivere da persone libere.
Lo so, è un invito molto forte quello che vi rivolgo, ma ve lo rivolgo certa che si tratta di un passo importante che deve coinvolgerci tutti: non sarà mai quel 99% della gente omologata ad un pensiero distorto che cambierà il mondo ma quell'1% che cambia la propria vita e ne rende testimonianza agli altri!!!
Voglio solo ricordarvi che in questo 1% di singoli che ha contribuito a cambiare il mondo sono annoverate persone che vanno dal primo grande rivoluzionario della storia, Gesù Cristo, a Gandhi, ad Abramo Lincoln, a Martin Luther King, a Nelson Mandela, a Giovanni Paolo II, Lech Walesa e Michael Gorbaciov, tutte persone che da soli hanno iniziato un cammino di libertà per le proprie comunità e si sono pian piano trovati accanto migliaia e migliaia di amici, sostenitori e compagni di lotta.
Vi chiedo stasera di essere mie sostenitori e darmi il vostro consenso il 15 e 16 maggio per poter, insieme, portare a San Giorgio del Sannio la rivoluzione della normalità ovvero quello che negli ultimo vent’anni non abbiamo mai avuto: il rispetto e l’applicazione delle leggi e la trasparenza nell’amministrazione e gestione della cosa pubblica.
sabato 30 aprile 2011
venerdì 29 aprile 2011
giovedì 28 aprile 2011
Chissà se dopo Piazza Tahrir a Il Cairo, dopo Misurata, non ci sia anche San Giorgio del Sannio!!!
Siamo già a metà della campagna elettorale relativa al rinnovo del Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio.
A voler tracciare un bilancio di medio termine, sono davanti agli occhi di tutti alcuni spunti di riflessione molto interessanti.
Il primo: durante queste prime settimane, i candidati, tutti, hanno mantenuto un basso profilo, senza confronti diretti, senza esporsi troppo, alcuni senza nemmeno farsi vedere per le strade nei giorni di Pasqua, ma con un profondo lavorio nel sottobosco sangiorgese, con incontri quasi carbonari nelle case e nei quartieri periferici
Il secondo, non meno importante del primo: per ottenere e/o confermare il consenso, si continuano ad utilizzare metodologie ai limiti della liceità, che minano la libertà dei cittadini nell’espressione del proprio diritto di voto.
Parlando con gli elettori e le elettrici, infatti, incontrandoli per strada, al mercato, a passeggio con figli o i nipoti sul Viale, e comunque sempre alla luce del sole, ho potuto verificare io stessa quelle che sono le considerazioni più diffuse da parte della gente comune riguardo alla ricerca del consenso.
Le frasi che ho sentito più spesso in questi giorni sono state:
-“sono venuti dei signori a casa e mi hanno ricordato il favore che mi fecero quando presi la pensione”
-“quei signori che sono venuti a casa si sono offerti di darmi una mano per qualunque pratica amministrativa o per qualunque mia necessità”
-“io mica voglio avere problemi con i ticket sanitari o con la pensione! Allora devo votare quel candidato là!”
-“sono venuti dei signori a casa e mi hanno detto che se aumenta la TARSU vedranno di tenermela più bassa”
-“quei signori che sono venuti a trovarmi mi hanno promesso generi di prima necessità e aiuti economici”
-“i miei genitori si sono già impegnati con quel candidato perché si è offerto di aiutarmi a trovare lavoro
-etc etc etc
Ebbene sì, il vecchio andazzo di una politica che ha come pratiche normali il ricatto, la coercizione, la menzogna, la finta attenzione ai problemi dei cittadini e le promesse di non so quali paradisi è dolorosamente imperante e trova fertile terreno in una comunità che per decenni ha subito i danni di una amministrazione assolutamente disattenta ai reali bisogni del paese ma attenta, invece, alla creazione di clientelismi, familismi, nepotismi totalmente e assolutamente funzionali alla conservazione del consenso elettorale.
In questo tipo di campagna elettorale, ahimè, non ho visto né incontrato alcuno che spiegasse agli elettori il programma che si intende realizzare nell’interesse della comunità, alcuno che avvicinasse gli elettori con il rispetto dovuto a chi ti fa entrare nella propria casa, alcuno che rinunciasse ad evadere il rispetto delle leggi per fare propaganda elettorale come se si fosse candidato alla Presidenza della Repubblica o della Banca Mondiale se non addirittura all’ONU!
In questa campagna elettorale non c’è alcuno che si cali realmente nella realtà del nostro “paese”, un paese dove è sicuramente più importante parlare della villa comunale ad uso e consumo dei bambini e delle famiglie anziché studiare le scappatoie burocratiche che permettano di non abbattere il mostro costruito presso l’area fiera, quel mostro che qualcuno va perfino dicendo che sarà annesso al patrimonio comunale destinandolo a non meglio specificate attività per la comunità!
In questa campagna elettorale non c’è alcuno che, pur di raggiungere il risultato, rinunci a farsi accompagnare nelle “visite” ai cittadini dal potentato di turno che si chiami Mario Pepe o in altro modo, non c’è alcuno che non si faccia precedere da telefonate fatte da ogni livello di rappresentatività.
Per quanto mi riguarda, sia come persona sia come responsabile di Rete Rose Rosse Campania, nel dichiararmi totalmente contraria nonché estranea a questo tipo di “pratiche”, intendo fare una ulteriore e significativa considerazione: un aspetto che, probabilmente, è sfuggito e sfugge ancora, a chi dei familismi e delle pressioni sui cittadini ha fatto un suo cavallo di battaglia è l’utilizzo di Internet nella comunicazione e nella comunicazione elettorale in particolar modo.
Internet, e i social network nello specifico, infatti, stanno segnando una profonda discontinuità tra questa campagna elettorale e la precedente: attraverso la Rete i giovani, e anche i giovani sangiorgesi, stanno facendo un importante lavoro contro l’omologazione culturale e politica, contro la sclerotizzazione delle loro personalità, stanno facendo gruppo, creando simpatia ed empatia tra di loro e assieme a chi comunica con loro attraverso questo fantastico mezzo. In questo modo si sta recuperando un discorso di educazione al pensiero critico e alla libertà reale, si sta recuperando la capacità di autodeterminarsi e di ciò sono testimonianze concrete le grandi manifestazioni in Belgio prima e le rivoluzioni nei paesi nordafricani pianificate via Twitter e via Facebook e documentate coi video sui telefonini.
Chissà se dopo Piazza Tahrir a Il Cairo, dopo Misurata, ni ci sia anche San Giorgio del Sannio che vuole e può diventare un paese a misura d’uomo e non a misura di feudatario!!!
Sono certa che i giovani e le ragazze di questa nostra comunità non perderanno la ghiotta occasione elettorale per cominciare a decidere da soli del loro futuro!
A voler tracciare un bilancio di medio termine, sono davanti agli occhi di tutti alcuni spunti di riflessione molto interessanti.
Il primo: durante queste prime settimane, i candidati, tutti, hanno mantenuto un basso profilo, senza confronti diretti, senza esporsi troppo, alcuni senza nemmeno farsi vedere per le strade nei giorni di Pasqua, ma con un profondo lavorio nel sottobosco sangiorgese, con incontri quasi carbonari nelle case e nei quartieri periferici
Il secondo, non meno importante del primo: per ottenere e/o confermare il consenso, si continuano ad utilizzare metodologie ai limiti della liceità, che minano la libertà dei cittadini nell’espressione del proprio diritto di voto.
Parlando con gli elettori e le elettrici, infatti, incontrandoli per strada, al mercato, a passeggio con figli o i nipoti sul Viale, e comunque sempre alla luce del sole, ho potuto verificare io stessa quelle che sono le considerazioni più diffuse da parte della gente comune riguardo alla ricerca del consenso.
Le frasi che ho sentito più spesso in questi giorni sono state:
-“sono venuti dei signori a casa e mi hanno ricordato il favore che mi fecero quando presi la pensione”
-“quei signori che sono venuti a casa si sono offerti di darmi una mano per qualunque pratica amministrativa o per qualunque mia necessità”
-“io mica voglio avere problemi con i ticket sanitari o con la pensione! Allora devo votare quel candidato là!”
-“sono venuti dei signori a casa e mi hanno detto che se aumenta la TARSU vedranno di tenermela più bassa”
-“quei signori che sono venuti a trovarmi mi hanno promesso generi di prima necessità e aiuti economici”
-“i miei genitori si sono già impegnati con quel candidato perché si è offerto di aiutarmi a trovare lavoro
-etc etc etc
Ebbene sì, il vecchio andazzo di una politica che ha come pratiche normali il ricatto, la coercizione, la menzogna, la finta attenzione ai problemi dei cittadini e le promesse di non so quali paradisi è dolorosamente imperante e trova fertile terreno in una comunità che per decenni ha subito i danni di una amministrazione assolutamente disattenta ai reali bisogni del paese ma attenta, invece, alla creazione di clientelismi, familismi, nepotismi totalmente e assolutamente funzionali alla conservazione del consenso elettorale.
In questo tipo di campagna elettorale, ahimè, non ho visto né incontrato alcuno che spiegasse agli elettori il programma che si intende realizzare nell’interesse della comunità, alcuno che avvicinasse gli elettori con il rispetto dovuto a chi ti fa entrare nella propria casa, alcuno che rinunciasse ad evadere il rispetto delle leggi per fare propaganda elettorale come se si fosse candidato alla Presidenza della Repubblica o della Banca Mondiale se non addirittura all’ONU!
In questa campagna elettorale non c’è alcuno che si cali realmente nella realtà del nostro “paese”, un paese dove è sicuramente più importante parlare della villa comunale ad uso e consumo dei bambini e delle famiglie anziché studiare le scappatoie burocratiche che permettano di non abbattere il mostro costruito presso l’area fiera, quel mostro che qualcuno va perfino dicendo che sarà annesso al patrimonio comunale destinandolo a non meglio specificate attività per la comunità!
In questa campagna elettorale non c’è alcuno che, pur di raggiungere il risultato, rinunci a farsi accompagnare nelle “visite” ai cittadini dal potentato di turno che si chiami Mario Pepe o in altro modo, non c’è alcuno che non si faccia precedere da telefonate fatte da ogni livello di rappresentatività.
Per quanto mi riguarda, sia come persona sia come responsabile di Rete Rose Rosse Campania, nel dichiararmi totalmente contraria nonché estranea a questo tipo di “pratiche”, intendo fare una ulteriore e significativa considerazione: un aspetto che, probabilmente, è sfuggito e sfugge ancora, a chi dei familismi e delle pressioni sui cittadini ha fatto un suo cavallo di battaglia è l’utilizzo di Internet nella comunicazione e nella comunicazione elettorale in particolar modo.
Internet, e i social network nello specifico, infatti, stanno segnando una profonda discontinuità tra questa campagna elettorale e la precedente: attraverso la Rete i giovani, e anche i giovani sangiorgesi, stanno facendo un importante lavoro contro l’omologazione culturale e politica, contro la sclerotizzazione delle loro personalità, stanno facendo gruppo, creando simpatia ed empatia tra di loro e assieme a chi comunica con loro attraverso questo fantastico mezzo. In questo modo si sta recuperando un discorso di educazione al pensiero critico e alla libertà reale, si sta recuperando la capacità di autodeterminarsi e di ciò sono testimonianze concrete le grandi manifestazioni in Belgio prima e le rivoluzioni nei paesi nordafricani pianificate via Twitter e via Facebook e documentate coi video sui telefonini.
Chissà se dopo Piazza Tahrir a Il Cairo, dopo Misurata, ni ci sia anche San Giorgio del Sannio che vuole e può diventare un paese a misura d’uomo e non a misura di feudatario!!!
Sono certa che i giovani e le ragazze di questa nostra comunità non perderanno la ghiotta occasione elettorale per cominciare a decidere da soli del loro futuro!
martedì 26 aprile 2011
Parliamo finalmente delle risorse cui attingere per realizzare concretamente il cambiamento di San Giorgio del Sannio
Cari amici e concittadini,
a chi vi dice che intercettare i fondi europei per lo sviluppo dei territori è molto difficile se non impossibile, potete senza dubbio rispondere che è una grande baggianata!!!
Basta fare le cose per bene in fase di progettazione ed è possibile rinvenire, attraverso i Fondi Europei, le risorse necessarie per lo sviluppo del nostro territorio.
Il programma elettorale di Nuova San Giorgio è per larga parte dedicato alla qualità della vita e alla riqualificazione del substrato economico, sociale, culturale di San Giorgio del Sannio.
Per rendere concreti questi temi esiste uno specifico asse all'interno del POR Campania FESR 2007-2013 (Piano Operativo Regionale - Fondi Europei di Sviluppo Regionale, l'Asse 6 (Sviluppo urbano e qualità della vita) che si pone come obietivo specifico quello della RIGENERAZIONE URBANA E QUALITA’ DELLA VITA ovvero si propone di Sviluppare il sistema policentrico delle città, attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello di qualità della vita, la competitività e l’attrattività dei sistemi urbani territoriali
Uno degli Obiettivi Operativi dell'Asse 6 è
Realizzare piani integrati di sviluppo urbano per migliorare le funzioni urbane
superiori e assicurare condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico,
delle città medie
attraverso attività quali:
a. Piani integrati di sviluppo urbano nelle città medie atti a rimuovere particolari criticità,quali il degrado ambientale, elevati tassi di disoccupazione, livello di criminalità, ecc.),in cui, come attività qualificanti, si potranno prevedere azioni di:
- riqualificazione ambientale, rigenerazione economica e sociale;
- riorganizzazione e valorizzazione degli spazi urbani sottoutilizzati o non utilizzati per la realizzazione di Parchi urbani, Centri commerciali naturali, Laboratori artigianali, Aree espositive e per attività di aggregazione;
- potenziamento di sistemi di mobilità locale;
- diffusione della legalità e la sicurezza.
E questa è solo una delle possibilità offerte dal POR Campania FESR 2007-2013 : altre riguardano la Sostenibilità ambientale ed attrattività culturale e turistica (Asse 4), l'Energia (Asse 3), la Società dell'Informazione (Asse 5).
Spetta ora a voi cittadini offrirci la possibilità di lavorare su questi temi e dare vita ad una fase progettuale all'altezza degli obiettivi che ci poniamo.
Per questo è necessario VOTARE NUOVA SAN GIORGIO e SCRIVERE ELVIRA SANTANIELLO!
a chi vi dice che intercettare i fondi europei per lo sviluppo dei territori è molto difficile se non impossibile, potete senza dubbio rispondere che è una grande baggianata!!!
Basta fare le cose per bene in fase di progettazione ed è possibile rinvenire, attraverso i Fondi Europei, le risorse necessarie per lo sviluppo del nostro territorio.
Il programma elettorale di Nuova San Giorgio è per larga parte dedicato alla qualità della vita e alla riqualificazione del substrato economico, sociale, culturale di San Giorgio del Sannio.
Per rendere concreti questi temi esiste uno specifico asse all'interno del POR Campania FESR 2007-2013 (Piano Operativo Regionale - Fondi Europei di Sviluppo Regionale, l'Asse 6 (Sviluppo urbano e qualità della vita) che si pone come obietivo specifico quello della RIGENERAZIONE URBANA E QUALITA’ DELLA VITA ovvero si propone di Sviluppare il sistema policentrico delle città, attraverso piani integrati di sviluppo finalizzati ad aumentare la coesione sociale ed innalzare il livello di qualità della vita, la competitività e l’attrattività dei sistemi urbani territoriali
Uno degli Obiettivi Operativi dell'Asse 6 è
Realizzare piani integrati di sviluppo urbano per migliorare le funzioni urbane
superiori e assicurare condizioni di sviluppo sostenibile, sociale ed economico,
delle città medie
attraverso attività quali:
a. Piani integrati di sviluppo urbano nelle città medie atti a rimuovere particolari criticità,quali il degrado ambientale, elevati tassi di disoccupazione, livello di criminalità, ecc.),in cui, come attività qualificanti, si potranno prevedere azioni di:
- riqualificazione ambientale, rigenerazione economica e sociale;
- riorganizzazione e valorizzazione degli spazi urbani sottoutilizzati o non utilizzati per la realizzazione di Parchi urbani, Centri commerciali naturali, Laboratori artigianali, Aree espositive e per attività di aggregazione;
- potenziamento di sistemi di mobilità locale;
- diffusione della legalità e la sicurezza.
E questa è solo una delle possibilità offerte dal POR Campania FESR 2007-2013 : altre riguardano la Sostenibilità ambientale ed attrattività culturale e turistica (Asse 4), l'Energia (Asse 3), la Società dell'Informazione (Asse 5).
Spetta ora a voi cittadini offrirci la possibilità di lavorare su questi temi e dare vita ad una fase progettuale all'altezza degli obiettivi che ci poniamo.
Per questo è necessario VOTARE NUOVA SAN GIORGIO e SCRIVERE ELVIRA SANTANIELLO!
domenica 24 aprile 2011
Contro i familismi e i compromessi
Molto frequentemente ci troviamo a dibattere di quanto la politica sia clientelare e siamo in tanti ad auspicare una moralizzazione della politica a tutti i livelli.
Tuttavia, altrettanto spesso, non ci rendiamo conto che non si potrà mai avere una moralizzazione se non comprendiamo che alcune patologie della politica sono determinate proprio da noi cittadini.
Esaminiamo nel dettaglio una situazione tipo:
un candidato a Consigliere, a Sindaco, a Presidente di Provincia o di Regione, a Parlamentare, si muove sul territorio per chiedere voti; i cittadini interpellati promettono che lo voteranno ma non sulla base di una sua riconosciuta integrità morale o delle potenzialità che potrà esprimere in caso d’elezione bensì semplicemente basandosi sul fatto che l’aspirante politico riesce a promettere soluzioni ad una serie di problemi irrisolti di natura personalistica (dalla richiesta di un lavoro all’approvazione di progetti impossibili, a questioni che non hanno trovato risposte attraverso i canali normali, perché “orfane” dell’intervento politico amico che tutto può, etc.).
Ne consegue che l’aspirante politico, s’impegna a realizzare dei sogni, pur sapendo che non potrà mantenere l’impegno, in quanto molto spesso tale impegno si colloca al di là della propria sfera di competenza, perché magari diventerà Parlamentare, ma non sarà né il Capo dell’Ufficio del Lavoro, né l’Ingegnere Capo del Comune.
Verosimilmente, fungerà da tramite con alcuni personaggi, i quali, a loro volta, chiederanno favori d’altra natura.
Il clientelismo in politica non è nato ieri, né tanto meno caratterizza solo partiti di alcune aree, ma appartiene a tutti gli schieramenti, con la sola differenza che alcuni, ne hanno potuto fare un uso più spropositato, perché più dotati economicamente, più attrezzati in reti d’amicizia o in una situazione di maggiore gestione del potere.
Se ciascuno di noi fuggisse questa vecchia, consolidata logica nell’attribuzione del proprio voto, allora sicuramente il cittadino sarebbe più libero di reclamare i propri diritti e di condannare, senza condizionamenti di sorta, l’eventuale comportamento corrotto o incapace del politico e costui non avrebbe più titoli per richiedere il consenso alla permanenza “nel mare magnum” della casta.
La politica, certamente va moralizzata, ma noi cittadini, è opportuno che comprendiamo la necessità di togliere ai politici o presunti tali alcuni “vizietti”.
IO NON VOGLIO COMPROMESSI E FAMILISMI!
Tuttavia, altrettanto spesso, non ci rendiamo conto che non si potrà mai avere una moralizzazione se non comprendiamo che alcune patologie della politica sono determinate proprio da noi cittadini.
Esaminiamo nel dettaglio una situazione tipo:
un candidato a Consigliere, a Sindaco, a Presidente di Provincia o di Regione, a Parlamentare, si muove sul territorio per chiedere voti; i cittadini interpellati promettono che lo voteranno ma non sulla base di una sua riconosciuta integrità morale o delle potenzialità che potrà esprimere in caso d’elezione bensì semplicemente basandosi sul fatto che l’aspirante politico riesce a promettere soluzioni ad una serie di problemi irrisolti di natura personalistica (dalla richiesta di un lavoro all’approvazione di progetti impossibili, a questioni che non hanno trovato risposte attraverso i canali normali, perché “orfane” dell’intervento politico amico che tutto può, etc.).
Ne consegue che l’aspirante politico, s’impegna a realizzare dei sogni, pur sapendo che non potrà mantenere l’impegno, in quanto molto spesso tale impegno si colloca al di là della propria sfera di competenza, perché magari diventerà Parlamentare, ma non sarà né il Capo dell’Ufficio del Lavoro, né l’Ingegnere Capo del Comune.
Verosimilmente, fungerà da tramite con alcuni personaggi, i quali, a loro volta, chiederanno favori d’altra natura.
Il clientelismo in politica non è nato ieri, né tanto meno caratterizza solo partiti di alcune aree, ma appartiene a tutti gli schieramenti, con la sola differenza che alcuni, ne hanno potuto fare un uso più spropositato, perché più dotati economicamente, più attrezzati in reti d’amicizia o in una situazione di maggiore gestione del potere.
Se ciascuno di noi fuggisse questa vecchia, consolidata logica nell’attribuzione del proprio voto, allora sicuramente il cittadino sarebbe più libero di reclamare i propri diritti e di condannare, senza condizionamenti di sorta, l’eventuale comportamento corrotto o incapace del politico e costui non avrebbe più titoli per richiedere il consenso alla permanenza “nel mare magnum” della casta.
La politica, certamente va moralizzata, ma noi cittadini, è opportuno che comprendiamo la necessità di togliere ai politici o presunti tali alcuni “vizietti”.
IO NON VOGLIO COMPROMESSI E FAMILISMI!
Buona Pasqua!
Oggi, nell'uovo di Pasqua, i Sangiorgesi troveranno solo tanta monnezza in più da pagare, visto che è dalle tasse comunali che si prendono i soldi per pulire la città dai manifesti elettorali, dai santini e dai volantini che la stanno già sommergendo!!!
I buoni propositi dei politici rimarranno sempre e solo sogni e ai cittadini rimarranno la monnezza e le tasse!!!
Meno male, però, che c'è una San Giorgio libera, slegata dalle catene delle famiglie dominanti, ricca di idee e piena di voglia di cambiare...questa San Giorgio libera non usa manifesti, non mette volantini nelle cassette postali, non contravviene alla legge con le affissioni abusive o sui balconi delle case e soprattutto non costringe i propri concittadini a pagare la monnezza che non hanno prodotto!!!
Con l'augurio che anche tu possa contribuire a far crescere questa San Giorgio libera, Buona Pasqua!!!
I buoni propositi dei politici rimarranno sempre e solo sogni e ai cittadini rimarranno la monnezza e le tasse!!!
Meno male, però, che c'è una San Giorgio libera, slegata dalle catene delle famiglie dominanti, ricca di idee e piena di voglia di cambiare...questa San Giorgio libera non usa manifesti, non mette volantini nelle cassette postali, non contravviene alla legge con le affissioni abusive o sui balconi delle case e soprattutto non costringe i propri concittadini a pagare la monnezza che non hanno prodotto!!!
Con l'augurio che anche tu possa contribuire a far crescere questa San Giorgio libera, Buona Pasqua!!!
giovedì 21 aprile 2011
Un esempio da seguire in tema di manifesti elettorali
Durante le campagne elettorali, le nostre città vengono sommerse dai manifesti dei candidati e delle liste, manifesti che, dopo le elezioni, rimangono mesi e mesi in bella mostra sui muri fino quando non si trasformano in tonnellate di immondizia non bio degradabile, con danno per le tasche dei cittadini, che quella monnezza devono contribuire a smaltire in maniera economica attraverso la TARSU, nonché per l'ambiente e per la qualità della vita delle città.
Un esempio su questo tema, ottimo e meritevole di citazione in maniera assolutamente bipartizan, lo ha dato una volta tanto un napoletano, Riccardo Di Salvo, candidato alla I Municipalità in quota PdL, il quale ha realizzato manifesti elettorali in carta totalmente riciclabile e ha evitato a Napoli di dover smaltire 5 tonnellate di rifiuti non bio-degradabili.
Un bellissimo gesto ed un bellissimo esempio per una città così martoriata dalla monnezza!!!
Pensate che, se tutti i 9 mila candidati avessero adottato tutti questa scelta, si sarebbero evitati circa 166 camion di carta non bio-degradabile!!!
Accogliamo questo messaggio anche a San Giorgio del Sannio: facciamo una campagna elettorale porta a porta, facciamo vedere ai cittadini le nostre facce di persona, dal vivo, negli incontri zonali e nei comizi, non sui muri!!!
Un esempio su questo tema, ottimo e meritevole di citazione in maniera assolutamente bipartizan, lo ha dato una volta tanto un napoletano, Riccardo Di Salvo, candidato alla I Municipalità in quota PdL, il quale ha realizzato manifesti elettorali in carta totalmente riciclabile e ha evitato a Napoli di dover smaltire 5 tonnellate di rifiuti non bio-degradabili.
Un bellissimo gesto ed un bellissimo esempio per una città così martoriata dalla monnezza!!!
Pensate che, se tutti i 9 mila candidati avessero adottato tutti questa scelta, si sarebbero evitati circa 166 camion di carta non bio-degradabile!!!
Accogliamo questo messaggio anche a San Giorgio del Sannio: facciamo una campagna elettorale porta a porta, facciamo vedere ai cittadini le nostre facce di persona, dal vivo, negli incontri zonali e nei comizi, non sui muri!!!
Lo strano messaggio che ho ricevuto oggi
Oggi una persona mi ha scritto quanto segue:
LASCIO A CHI LEGGE LE CONCLUSIONI.
"ma tu vuoi veramente fare opposizione o vuoi solo scherzare? Io sono quello che si è fatto un culo così e poi alla fine non è riuscito a fare una lista unica purtroppo ..se proprio lo vuoi sapere ho una rabbia in corpo che scasserei tutto...per questi ci vuole solo uno disposto a fare il pazzo...tu hai bevuto quello che ti hanno raccontato come al solito... io sono in grado di dimostrarlo ( sarebbe, cioè, in grado di dimostrare che è falsa la mia ipoesi secondo la quale fare una lista unica di opposizione signifivava mettere insieme in massima parte persone fino ad ora sempre funzionali alla maggioranza per meri interessi personali) con le carte alla mano ..tu non credo...( e al mio invito a farmele vedere queste carte)questo mai ...solo sei sei dei nostri...
LASCIO A CHI LEGGE LE CONCLUSIONI.
mercoledì 20 aprile 2011
Un punto fondamentale del programma di Nuova San Giorgio e del mio impegno personale: la QUALITA' DELLA VITA
Il terzo dei quattro punti cardine del programma amministrativo per San Giorgio del Sannio redatto e proposto agli elettori dalla Lista Civica Nuova San Giorgio è la QUALITA' DELLA VITA (gli altri tre sono: trasparenza amministrativa, sviluppo e socialità)
Qualità della vita significa affrontare il tema ambientale con elevato senso di responsabilità in virtù dell’incidenza che ogni nostra azione attuata implica nei confronti del nostro habitat, sviluppare progetti atti a salvaguardare l’ambiente per noi stessi, per le nostre famiglie ma soprattutto per le generazioni future.
Qualità della vita significa anche creare le condizioni affinchè San Giorgio del Sannio entri a far parte dell'Associazione dei “Comuni Virtuosi".
Cominciamo a ragionare sull'argomento, cominciamo a predisporci come singoli cittadini e come aspiranti amministratori di questo territorio affinchè San Giorgio del Sannio avvii politiche (azioni, iniziative, progetti caratterizzati da concretezza ed una verificabile diminuzione dell’impronta ecologica) di sensibilizzazione e di sostegno alle “buone pratiche locali” in tema di:
gestione del territorio (Opzione cementificazione zero, recupero aree dismesse, progettazione partecipata, bioedilizia, ecc.);
impronta ecologica della “macchina comunale” (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, ecc.);
rifiuti (raccolta differenziata porta a porta spinta, progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso);
mobilità sostenibile (car-sharing, car-pooling, traporto pubblico integrato, piedibus, biocombustibili, ecc.);
nuovi stili di vita (progetti per stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili, quali: filiera corta, disimballo dei territori, diffusione commercio equo e solidale, autoproduzione, finanza etica, ecc.).
Il mio impegno è sostenere questo tipo di progettualità e arrivare a parecipare al Premio nazionale dei Comuni a 5 stelle per l'anno 2012.
Qualità della vita significa affrontare il tema ambientale con elevato senso di responsabilità in virtù dell’incidenza che ogni nostra azione attuata implica nei confronti del nostro habitat, sviluppare progetti atti a salvaguardare l’ambiente per noi stessi, per le nostre famiglie ma soprattutto per le generazioni future.
Qualità della vita significa anche creare le condizioni affinchè San Giorgio del Sannio entri a far parte dell'Associazione dei “Comuni Virtuosi".
Cominciamo a ragionare sull'argomento, cominciamo a predisporci come singoli cittadini e come aspiranti amministratori di questo territorio affinchè San Giorgio del Sannio avvii politiche (azioni, iniziative, progetti caratterizzati da concretezza ed una verificabile diminuzione dell’impronta ecologica) di sensibilizzazione e di sostegno alle “buone pratiche locali” in tema di:
gestione del territorio (Opzione cementificazione zero, recupero aree dismesse, progettazione partecipata, bioedilizia, ecc.);
impronta ecologica della “macchina comunale” (efficienza energetica, acquisti verdi, mense biologiche, ecc.);
rifiuti (raccolta differenziata porta a porta spinta, progetti per la riduzione dei rifiuti e riuso);
mobilità sostenibile (car-sharing, car-pooling, traporto pubblico integrato, piedibus, biocombustibili, ecc.);
nuovi stili di vita (progetti per stimolare nella cittadinanza scelte quotidiane sobrie e sostenibili, quali: filiera corta, disimballo dei territori, diffusione commercio equo e solidale, autoproduzione, finanza etica, ecc.).
Il mio impegno è sostenere questo tipo di progettualità e arrivare a parecipare al Premio nazionale dei Comuni a 5 stelle per l'anno 2012.
martedì 19 aprile 2011
Tu sporchi, io non ti voto!
Le elezioni si vincono anche rimanendo fedeli ai propri principi e convinzioni!!!
Io ho scelto di non utilizzare manifesti e non utilizzare collaboratori e distributori di materiale elettorale pagati in nero.
La legalità e la trasparenza non si predicano ma si applicano in prima persona. ANCHE LA FORMA E' SOSTANZA!!!
Rete Rose Rosse Campania sostiene ed appoggia la campagna "Tu sporchi io non ti voto" contro le affissioni abusive di BCR Magazine e BMagazine.
Il Presidio di Legalità e Giustizia comincerà ad inviare segnalazioni anche da San Giorgio del Sannio a partire da oggi...
Io ho scelto di non utilizzare manifesti e non utilizzare collaboratori e distributori di materiale elettorale pagati in nero.
La legalità e la trasparenza non si predicano ma si applicano in prima persona. ANCHE LA FORMA E' SOSTANZA!!!
Rete Rose Rosse Campania sostiene ed appoggia la campagna "Tu sporchi io non ti voto" contro le affissioni abusive di BCR Magazine e BMagazine.
Il Presidio di Legalità e Giustizia comincerà ad inviare segnalazioni anche da San Giorgio del Sannio a partire da oggi...
lunedì 18 aprile 2011
Cominciamo a parlare di donne
Qualche mese fa, durante la manifestazione "Se non ora quando" che, anche a Benevento come in centinaia di piazze in Italia, ha radunato tantssime donne, si è espressa una indignazione diffusa per un sistema politico, economico e sociale che non consente alla donna di esprimere in toto e di realizzare compiutamente tutto il suo valore.
In particolare, in quella sede, emerse con grande forza dagli interventi di Anna Maria Mollica, Danila De Lucia e mio, il concetto che per sconfiggere questo modo di pensare e di fare che è tutto al maschile, sia ormai non più solo necessario ma indispensabile impegnarci tutti, uomini e donne, perché sempre maggiore sia la presenza delle donne nei luoghi dove si decide, nei luoghi della politica e dell’economia soprattutto, luoghi in cui la cultura maschilista trova la sua massima espressione.
Il corpo delle donne, dunque, così tanto bistrattato e reso oggetto, deve, e deve farlo ora più che mai, diventare corpo elettorale, difendendo con le unghie e coi denti non le quote rosa ma piuttosto quella che io definisco democrazia duale cioè la democrazia fondata sulla consapevolezza dell'esistenza dei due generi come pre-condizione dell'uguaglianza e fondamento di una democrazia compiuta.
E' necessario, quindi, alle soglie delle elezioni amministrative di maggio, non farci scappare l’opportunità che la competizione elettorale ci offre ed impegnarci tutti, uomini e donne per mettere in pratica una democrazia realmente compiuta e partecipata.
Il mio impegno come donna e come candidata, dunque, è quello di sostenere la presenza delle donne nella Pubblica Amministrazione e di contribuire , attraverso un impegno individuale e collettivo, a valorizzare il ruolo della donna nella comunità sociale e politica.
Il mio impegno è concreto, perchè da anni, mi impegno personalmente e attraverso Rete Rose Rosse Campania, a parlare di donne alle donne e agli uomini...il mio impegno è una sfida, la sfida delle donne che credono nel cambiamento!
In particolare, in quella sede, emerse con grande forza dagli interventi di Anna Maria Mollica, Danila De Lucia e mio, il concetto che per sconfiggere questo modo di pensare e di fare che è tutto al maschile, sia ormai non più solo necessario ma indispensabile impegnarci tutti, uomini e donne, perché sempre maggiore sia la presenza delle donne nei luoghi dove si decide, nei luoghi della politica e dell’economia soprattutto, luoghi in cui la cultura maschilista trova la sua massima espressione.
Il corpo delle donne, dunque, così tanto bistrattato e reso oggetto, deve, e deve farlo ora più che mai, diventare corpo elettorale, difendendo con le unghie e coi denti non le quote rosa ma piuttosto quella che io definisco democrazia duale cioè la democrazia fondata sulla consapevolezza dell'esistenza dei due generi come pre-condizione dell'uguaglianza e fondamento di una democrazia compiuta.
E' necessario, quindi, alle soglie delle elezioni amministrative di maggio, non farci scappare l’opportunità che la competizione elettorale ci offre ed impegnarci tutti, uomini e donne per mettere in pratica una democrazia realmente compiuta e partecipata.
Il mio impegno come donna e come candidata, dunque, è quello di sostenere la presenza delle donne nella Pubblica Amministrazione e di contribuire , attraverso un impegno individuale e collettivo, a valorizzare il ruolo della donna nella comunità sociale e politica.
Il mio impegno è concreto, perchè da anni, mi impegno personalmente e attraverso Rete Rose Rosse Campania, a parlare di donne alle donne e agli uomini...il mio impegno è una sfida, la sfida delle donne che credono nel cambiamento!
domenica 17 aprile 2011
sabato 16 aprile 2011
Possiamo vivere con la testa girata all’indietro oppure possiamo accettare la sfida e creare una San Giorgio nuova!!!
Gentili amici e concittadini,
ho accettato di candidarmi alle prossime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio con la Lista Civica Nuova San Giorgio.
E l’ho deciso senza esitazioni, senza tentennamenti!
In questo nostro paese, la classe politica che ha amministrato per dieci anni, e che si candida, apparentemente rinnovata, ad amministrare anche per il prossimo quinquennio, ha decisamente fatto il suo tempo e il suo tempo l’ha fatto anche una gran parte dell’opposizione, anch’essa fautrice di un presunto cambiamento ma in realtà sempre e da sempre funzionale alla maggioranza.
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” scriveva ne “Il Gattopardo” Tomasi di Lampedusa parlando di quei baroni siciliani che, improvvisamente garibaldini e savoiardi dopo essere stati convinti borbonici, nella sostanza rimanevano immutabili nella gestione dei loro interessi.
Dopo 151 anni, questo gattopardismo è diventato, sia a livello nazionale che locale, prassi di governo e opposizione, l’uno compenetrato nell’altra, in un gioco dove il banco vince sempre e a perdere sono sempre i cittadini.
L’una parte dice all’altra di vergognarsi per non aver governato bene, dall’altra quelli rispondono che a vergognarsi dovrebbero essere loro nel fare affermazioni false… entrambe le parti, però, non si vergognano affatto dei familismi, dei favori, degli accomodamenti, insomma del malaffare, con cui viene amministrata la cosa pubblica.
Cosa possiamo fare noi, amici e concittadini, per liberare il nostro paese da questo falso cambiamento che ci viene presentato come novità ma che, in realtà, ha il solo scopo di non perdere poteri e privilegi antichi?
Possiamo vivere con la testa girata all’indietro, facendo finta di non vedere cosa ci accade intorno, oppure possiamo accettare la sfida e creare una San Giorgio nuova!!!
Ci sono persone che non hanno accettato compromessi e messaggi di unità pur di battere a suon di voti l’attuale maggioranza….
Ci sono persone che non hanno accettato in lista candidati portatori di un gran consenso ma gattopardi anch’essi…
Questo è un seme di speranza da piantare e far crescere per la rinascita di San Giorgio del Sannio!!!
Certo è una sfida molto complessa, è una sfida piena, irta di ostacoli, di contrasti… è una sfida verso un sogno, è la sfida dell’incoscienza, perché solo chi osa può veramente puntare al cambiamento, quello sostanziale e non di facciata, solo chi è audace e temerario può andare veramente oltre le abitudini e le consuetudini radicate del conservatorismo.
Io l’ho accettata, senza esitazioni e senza tentennamenti…e voi?
ho accettato di candidarmi alle prossime elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale di San Giorgio del Sannio con la Lista Civica Nuova San Giorgio.
E l’ho deciso senza esitazioni, senza tentennamenti!
In questo nostro paese, la classe politica che ha amministrato per dieci anni, e che si candida, apparentemente rinnovata, ad amministrare anche per il prossimo quinquennio, ha decisamente fatto il suo tempo e il suo tempo l’ha fatto anche una gran parte dell’opposizione, anch’essa fautrice di un presunto cambiamento ma in realtà sempre e da sempre funzionale alla maggioranza.
“Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi” scriveva ne “Il Gattopardo” Tomasi di Lampedusa parlando di quei baroni siciliani che, improvvisamente garibaldini e savoiardi dopo essere stati convinti borbonici, nella sostanza rimanevano immutabili nella gestione dei loro interessi.
Dopo 151 anni, questo gattopardismo è diventato, sia a livello nazionale che locale, prassi di governo e opposizione, l’uno compenetrato nell’altra, in un gioco dove il banco vince sempre e a perdere sono sempre i cittadini.
L’una parte dice all’altra di vergognarsi per non aver governato bene, dall’altra quelli rispondono che a vergognarsi dovrebbero essere loro nel fare affermazioni false… entrambe le parti, però, non si vergognano affatto dei familismi, dei favori, degli accomodamenti, insomma del malaffare, con cui viene amministrata la cosa pubblica.
Cosa possiamo fare noi, amici e concittadini, per liberare il nostro paese da questo falso cambiamento che ci viene presentato come novità ma che, in realtà, ha il solo scopo di non perdere poteri e privilegi antichi?
Possiamo vivere con la testa girata all’indietro, facendo finta di non vedere cosa ci accade intorno, oppure possiamo accettare la sfida e creare una San Giorgio nuova!!!
Ci sono persone che non hanno accettato compromessi e messaggi di unità pur di battere a suon di voti l’attuale maggioranza….
Ci sono persone che non hanno accettato in lista candidati portatori di un gran consenso ma gattopardi anch’essi…
Questo è un seme di speranza da piantare e far crescere per la rinascita di San Giorgio del Sannio!!!
Certo è una sfida molto complessa, è una sfida piena, irta di ostacoli, di contrasti… è una sfida verso un sogno, è la sfida dell’incoscienza, perché solo chi osa può veramente puntare al cambiamento, quello sostanziale e non di facciata, solo chi è audace e temerario può andare veramente oltre le abitudini e le consuetudini radicate del conservatorismo.
Io l’ho accettata, senza esitazioni e senza tentennamenti…e voi?
Conferenza stampa di presentazione della Lista Civica "Nuova San Giorgio"
Domani DOMENICA 17 APRILE alle ore 12 presso la sede del comitato elettorale sito in Viale Spinelli (nei pressi del Bar "Al Cilindro Nero"), si terrà la CONFERENZA STAMPA DI PRESENTAZIONE della LISTA CIVICA NUOVA SAN GIORGIO.
QUI il video relativo alla presentazione e l'intervista al candidato Sindaco Giovino Crapenella realizzata da NTR24
venerdì 15 aprile 2011
Sangiorgesi, voi lo sapete chi è Carmine Cannavozza???
Una scena significativa...
da "Mimi' metallurgico ferito nell'onore" (1972, scritto e diretto da Lina Wertmüller)
da "Mimi' metallurgico ferito nell'onore" (1972, scritto e diretto da Lina Wertmüller)
mercoledì 13 aprile 2011
Cambiare la via vecchia per la nuova...ovvero audentes fortuna iuvat!
E’ molto facile parlare di cambiamento…molto più difficile realizzare, concretizzare il cambiamento…
Cambiare significa mutare, trasformare, modificare una cosa o una situazione, ma questo mutamento può realizzarsi sia sostituendo una cosa con un’altra dello stesso genere (ad es. cambiare casa o cambiare idea) sia sostituendo la medesima cosa con un’altra diversa, per cui la modifica è sostanziale (ad es. la pioggia che si cambia in grandine).
Eppure, il primo caso è di facilissima realizzazione, cambiare, invece, una cosa o una situazione o un’abitudine o la vita stessa con un’altra cosa, un’altra abitudine, un’altra situazione, un’altra vita mette sempre un po’ di paura.
C’è un famoso proverbio, espressione di saggezza popolare, che recita: “Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova” e non c’è dubbio che se si intraprende una nuova strada non si può sapere con certezza a che cosa si vada incontro.
Tuttavia, la soluzione che questo proverbio sembra consigliare – quella di non abbandonare mai le vecchie strade - se venisse messa sempre in pratica, impedirebbe ogni progresso, ogni evoluzione, ogni trasformazione. Lo stesso Cristoforo Colombo, ad es., se si fosse fatto prendere dalla paura del nuovo, non si sarebbe mai mosso alla ricerca di una nuova strada per le Indie e non avrebbe mai scoperto quello che non si aspettava di scoprire, ovvero l’America!
Malgrado Colombo, però, malgrado i grandi inventori e i grandi scienziati, la paura della strada nuova esiste eccome!
La “paura del cambiamento” è essenzialmente la paura di uscire dall’area di “comfort” in cui ci sentiamo protetti e che comprende spazi conosciuti, familiari e amici, consuetudini. Pensiamo che sia più semplice e comodo compiere sempre le stesse azioni, vedere sempre le stesse persone e ignoriamo che quando usciamo dalla zona protetta, e quindi dall’abitudine, acquistiamo conoscenze, maturiamo e cambiamo in meglio, cresce la nostra autostima, i nostri orizzonti si allargano.
Ecco, quindi, che il primo passo verso il cambiamento vero sta nel rompere le abitudini e i vecchi schemi.
Molte delle nostre abitudini quotidiane, però, sono inconsapevoli: facciamo spesso gli stessi gesti, percorriamo le stesse strade, andiamo nello stesso bar ma non ce ne accorgiamo. Basterebbe che cambiassimo strada, che cambiassimo bar, che prendessimo il the invece del caffè…sarebbe sicuramente un utile esercizio per imparare a creare situazioni nuove nelle quali trovarsi a proprio agio ed allargare la nostra zona di comfort.
La cosa importante da fare è, dunque, imparare a cambiare, altrimenti il senso della protezione e del comfort può diventare una catena e rallentare se non addirittura impedire un vero e proprio cambiamento.
L’abitudine al cambiamento, quindi, determina una maggiore ampiezza del nostro focus rispetto alla visuale della nostra vita e ci permette di imparare ad affrontare facilmente anche i cambiamenti più consistenti, anziché procrastinare per pigrizia o per paura.
Inoltre se “osiamo” cambiare scopriremo che molti dei cambiamenti che ci spaventano in realtà sono molto più semplici di ciò che si immagina.
Ognuno di noi desidera nell'arco della vita raggiungere quegli obiettivi che ritiene desiderabili: l'autonomia finanziaria, una compagna/o per la vita, un figlio, una casa confortevole ed accogliente, ecc. Ma quanti di noi sono disponibili a fare i mutamenti interiori necessari per realizzare tutto ciò? Ognuno di questi obiettivi comporta inevitabilmente un cambiamento: significa abbandonare vecchie abitudini, modi di pensare obsoleti, significa morire a vecchie modalità di relazione per passare ad una nuova vita.
Ognuno di questi obiettivi rappresenta una trasformazione profonda: rappresenta una morte ed una rinascita.
Quando nel corso della vita di una persona, un determinato passaggio evolutivo è maturo, è pronto per essere oltrepassato, l'individuo deve attraversare una trasformazione profonda, a volte dolorosa: una morte. Tutti vogliamo crescere ed evolverci, ma chi di noi , pur di raggiungere lo scopo, accetta volentieri di morire? Ecco perché nella nostra psiche insorge un conflitto: crescere o non crescere?
Tutto questo è valido per il singolo individuo ma lo è altrettanto per una comunità e per la comunità sangiorgese in particolare.
Quella sangiorgese è una comunità conservatrice che teme il cambiamento, è una comunità avversa ad ogni progetto utopistico e ad ogni cambiamento radicale con una passione a tratti incomprensibile per la conservazione.
E, paradossalmente, spesso anche coloro i quali invocano il nuovo si lasciano sedurre dalla convinzione che la ricerca del benessere individuale e sociale stia nella continuità con il passato e non nel nuovo.
Dunque, non ci sono solo delle forze esterne al cambiamento che lo impediscono. E’ al proprio interno che il cambiamento trova le maggiori opposizioni.
Scriveva l’economista britannico Keynes: “la difficoltà non sta nel credere alle nuove idee ma nel rifuggire dalle vecchie” e a San Giorgio le cose stanno proprio così.
Per questo motivo, risulta naturale domandarsi se la comunità sangiorgese abbia coscienza per iniziare ad interrogarsi sulla necessità di cambiamento, se abbia la volontà di farlo oppure se continuerà ad invocare il nuovo ma delegando la responsabilità del cambiamento senza parteciparvi, nella consapevolezza che l’esitazione o la mera delega impedirà il nascere del nuovo.
Una società svogliata e appiattita su se stessa è una società che non vuole cambiare, che tende a perdere ogni orizzonte valoriale, la propria moralità, la sua libertà.
Tuttavia, è necessario piantare un seme di speranza da curare e far crescere: innanzitutto, rinnegando il falso cambiamento, quello presentato come novità ma al solo scopo di non perdere poteri e privilegi antichi, rinnegando quella San Giorgio gattopardesca che cerca sempre di riciclarsi sotto nuove spoglie per continuare a favorire ed a conservare se stessa il cui motto è “cambiare tutto per non cambiare niente”. E soprattutto ricomponendo e forze più sane, vive e dinamiche presenti nel nostro tessuto sociale, perché solo se le energie migliori di San Giorgio riusciranno a trovare una comune prospettiva per valorizzare e rendere collettive singole esperienze, impegno, idee, voglia di fare, San Giorgio avrà una speranza di futuro!
Se la società, fatta da individui, non può essere cambiata come corpo unico nel suo insieme ma soltanto partendo e lavorando sul cambiamento di ogni individuo, infatti, solo una genuina e convinta spinta collettiva potrà dare la forza ed il coraggio ai singoli di sentirsi collettività, di ergersi a massa critica e rifuggire le cause dei mali di questa comunità, maturando la coscienza del nuovo e del cambiamento.
Per cambiare San Giorgio, dunque, è necessario liberare San Giorgio!
E’ una sfida molto complessa, è una sfida piena, irta di ostacoli, di contrasti magari anche con i nostri stessi compagni di viaggio, animati sì da buoni propositi ma ancora non totalmente liberi dai condizionamenti…è una sfida verso un sogno, è la sfida dell’incoscienza, perché solo chi osa può veramente puntare al cambiamento, quello sostanziale e non di facciata, solo chi è audace e temerario può andare veramente oltre le abitudini e le consuetudini radicate del conservatorismo.
Nell’Eneide (libro X, 284), Virgilio, nel descrivere l’esortazione di Turno re dei Rutuli ad attaccare Enea suo avversario, scrive “Audentes fortuna iuvat”, il fato è dalla parte di coloro che osano e sanno prendere gli opportuni rischi... da allora ne è corsa di acqua sotto i ponti, ma il motto virgiliano è quanto mai vivo, attuale ed idoneo a rappresentare lo stato d’animo mio, e spero non solo mio, alle soglie dell’agone elettorale sangiorgese.
Cambiare significa mutare, trasformare, modificare una cosa o una situazione, ma questo mutamento può realizzarsi sia sostituendo una cosa con un’altra dello stesso genere (ad es. cambiare casa o cambiare idea) sia sostituendo la medesima cosa con un’altra diversa, per cui la modifica è sostanziale (ad es. la pioggia che si cambia in grandine).
Eppure, il primo caso è di facilissima realizzazione, cambiare, invece, una cosa o una situazione o un’abitudine o la vita stessa con un’altra cosa, un’altra abitudine, un’altra situazione, un’altra vita mette sempre un po’ di paura.
C’è un famoso proverbio, espressione di saggezza popolare, che recita: “Chi lascia la via vecchia per la nuova sa quello che lascia ma non sa quello che trova” e non c’è dubbio che se si intraprende una nuova strada non si può sapere con certezza a che cosa si vada incontro.
Tuttavia, la soluzione che questo proverbio sembra consigliare – quella di non abbandonare mai le vecchie strade - se venisse messa sempre in pratica, impedirebbe ogni progresso, ogni evoluzione, ogni trasformazione. Lo stesso Cristoforo Colombo, ad es., se si fosse fatto prendere dalla paura del nuovo, non si sarebbe mai mosso alla ricerca di una nuova strada per le Indie e non avrebbe mai scoperto quello che non si aspettava di scoprire, ovvero l’America!
Malgrado Colombo, però, malgrado i grandi inventori e i grandi scienziati, la paura della strada nuova esiste eccome!
La “paura del cambiamento” è essenzialmente la paura di uscire dall’area di “comfort” in cui ci sentiamo protetti e che comprende spazi conosciuti, familiari e amici, consuetudini. Pensiamo che sia più semplice e comodo compiere sempre le stesse azioni, vedere sempre le stesse persone e ignoriamo che quando usciamo dalla zona protetta, e quindi dall’abitudine, acquistiamo conoscenze, maturiamo e cambiamo in meglio, cresce la nostra autostima, i nostri orizzonti si allargano.
Ecco, quindi, che il primo passo verso il cambiamento vero sta nel rompere le abitudini e i vecchi schemi.
Molte delle nostre abitudini quotidiane, però, sono inconsapevoli: facciamo spesso gli stessi gesti, percorriamo le stesse strade, andiamo nello stesso bar ma non ce ne accorgiamo. Basterebbe che cambiassimo strada, che cambiassimo bar, che prendessimo il the invece del caffè…sarebbe sicuramente un utile esercizio per imparare a creare situazioni nuove nelle quali trovarsi a proprio agio ed allargare la nostra zona di comfort.
La cosa importante da fare è, dunque, imparare a cambiare, altrimenti il senso della protezione e del comfort può diventare una catena e rallentare se non addirittura impedire un vero e proprio cambiamento.
L’abitudine al cambiamento, quindi, determina una maggiore ampiezza del nostro focus rispetto alla visuale della nostra vita e ci permette di imparare ad affrontare facilmente anche i cambiamenti più consistenti, anziché procrastinare per pigrizia o per paura.
Inoltre se “osiamo” cambiare scopriremo che molti dei cambiamenti che ci spaventano in realtà sono molto più semplici di ciò che si immagina.
Ognuno di noi desidera nell'arco della vita raggiungere quegli obiettivi che ritiene desiderabili: l'autonomia finanziaria, una compagna/o per la vita, un figlio, una casa confortevole ed accogliente, ecc. Ma quanti di noi sono disponibili a fare i mutamenti interiori necessari per realizzare tutto ciò? Ognuno di questi obiettivi comporta inevitabilmente un cambiamento: significa abbandonare vecchie abitudini, modi di pensare obsoleti, significa morire a vecchie modalità di relazione per passare ad una nuova vita.
Ognuno di questi obiettivi rappresenta una trasformazione profonda: rappresenta una morte ed una rinascita.
Quando nel corso della vita di una persona, un determinato passaggio evolutivo è maturo, è pronto per essere oltrepassato, l'individuo deve attraversare una trasformazione profonda, a volte dolorosa: una morte. Tutti vogliamo crescere ed evolverci, ma chi di noi , pur di raggiungere lo scopo, accetta volentieri di morire? Ecco perché nella nostra psiche insorge un conflitto: crescere o non crescere?
Tutto questo è valido per il singolo individuo ma lo è altrettanto per una comunità e per la comunità sangiorgese in particolare.
Quella sangiorgese è una comunità conservatrice che teme il cambiamento, è una comunità avversa ad ogni progetto utopistico e ad ogni cambiamento radicale con una passione a tratti incomprensibile per la conservazione.
E, paradossalmente, spesso anche coloro i quali invocano il nuovo si lasciano sedurre dalla convinzione che la ricerca del benessere individuale e sociale stia nella continuità con il passato e non nel nuovo.
Dunque, non ci sono solo delle forze esterne al cambiamento che lo impediscono. E’ al proprio interno che il cambiamento trova le maggiori opposizioni.
Scriveva l’economista britannico Keynes: “la difficoltà non sta nel credere alle nuove idee ma nel rifuggire dalle vecchie” e a San Giorgio le cose stanno proprio così.
Per questo motivo, risulta naturale domandarsi se la comunità sangiorgese abbia coscienza per iniziare ad interrogarsi sulla necessità di cambiamento, se abbia la volontà di farlo oppure se continuerà ad invocare il nuovo ma delegando la responsabilità del cambiamento senza parteciparvi, nella consapevolezza che l’esitazione o la mera delega impedirà il nascere del nuovo.
Una società svogliata e appiattita su se stessa è una società che non vuole cambiare, che tende a perdere ogni orizzonte valoriale, la propria moralità, la sua libertà.
Tuttavia, è necessario piantare un seme di speranza da curare e far crescere: innanzitutto, rinnegando il falso cambiamento, quello presentato come novità ma al solo scopo di non perdere poteri e privilegi antichi, rinnegando quella San Giorgio gattopardesca che cerca sempre di riciclarsi sotto nuove spoglie per continuare a favorire ed a conservare se stessa il cui motto è “cambiare tutto per non cambiare niente”. E soprattutto ricomponendo e forze più sane, vive e dinamiche presenti nel nostro tessuto sociale, perché solo se le energie migliori di San Giorgio riusciranno a trovare una comune prospettiva per valorizzare e rendere collettive singole esperienze, impegno, idee, voglia di fare, San Giorgio avrà una speranza di futuro!
Se la società, fatta da individui, non può essere cambiata come corpo unico nel suo insieme ma soltanto partendo e lavorando sul cambiamento di ogni individuo, infatti, solo una genuina e convinta spinta collettiva potrà dare la forza ed il coraggio ai singoli di sentirsi collettività, di ergersi a massa critica e rifuggire le cause dei mali di questa comunità, maturando la coscienza del nuovo e del cambiamento.
Per cambiare San Giorgio, dunque, è necessario liberare San Giorgio!
E’ una sfida molto complessa, è una sfida piena, irta di ostacoli, di contrasti magari anche con i nostri stessi compagni di viaggio, animati sì da buoni propositi ma ancora non totalmente liberi dai condizionamenti…è una sfida verso un sogno, è la sfida dell’incoscienza, perché solo chi osa può veramente puntare al cambiamento, quello sostanziale e non di facciata, solo chi è audace e temerario può andare veramente oltre le abitudini e le consuetudini radicate del conservatorismo.
Nell’Eneide (libro X, 284), Virgilio, nel descrivere l’esortazione di Turno re dei Rutuli ad attaccare Enea suo avversario, scrive “Audentes fortuna iuvat”, il fato è dalla parte di coloro che osano e sanno prendere gli opportuni rischi... da allora ne è corsa di acqua sotto i ponti, ma il motto virgiliano è quanto mai vivo, attuale ed idoneo a rappresentare lo stato d’animo mio, e spero non solo mio, alle soglie dell’agone elettorale sangiorgese.
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